ci sono libri che promettono benissimo e poi... de l'atelier dei miracoli, di valérie tong cuong ad esempio salverei solo la copertina. e magari l'idea di base. per il resto, è un romanzo deludentissimo, più una bozza di racconto che un racconto vero e proprio.
tutto gira attorno a tre persone, ognuna con un trauma alle spalle, ognuna al punto critico della propria esistenza, e a un quarto individuo che ha creato un'istituzione per salvare le persone che per un motivo o per l'altro si trovano in difficoltà. tutto poi è raccontato in modo frettoloso e un po' superficiale, accelerando al massimo alla fine, concludendosi in modo tanto affrettato che...
bah, davvero, lasciate perdere questo libro.
stesso senso di perdita di tempo me l'ha dato dire mai e altri racconti di david foster wallace, tre racconti che - a me che non sono allittrata, come si dice dalle mie parti - mi suonano più come un voglio essere alternativo e grottesco e sconvolgente a tutti i costi senza riuscirci poi più di tanto. sinceramente mi ha annoiata e in alcuni punti anche disturbata. che ci posso fare? evidentemente la letteratura troppo fuori dagli schemi non la capisco. mea culpa.
mi consola soltanto che entrambi i libri li ho ricevuti in scambio e quindi almeno non ho dovuto piangere sul denaro mal speso...
invece grande gioia, gaudio e tripudio per un gioiellino assoluto che mi ha messo voglia di recuperare quanto prima tutto il resto della produzione del suo autore e di non leggere altro per mesi è l'amore invisibile, di eric-emmanuel schmitt.
anche questo è un libro di racconti, uno più bello e toccante dell'altro. (toccante non nel senso di commozione alla pubblicità della pasta barilla, eh...)
i cinque racconti di questo volume sono collegati tutti dall'amore, certo, ma da quel tipo di amore che spesso deve essere taciuto, nascosto, agli altri e a noi stessi, l'amore che in qualche modo ferisce, forse addirittura offende la morale comune, l'amore che deve rimanere invisibile.
così due uomini vivono la loro storia d'amore senza dar troppo nell'occhio, amando un ragazzino che per una serie di circostanze, iniziano a considerare come il figlio che non hanno mai avuto e che non potranno mai avere; un anziano medico dal carattere difficile, sembra amare più il suo cane che il resto dell'umanità, creando un legame così intenso con l'animale da arrivare a conseguenze che agli occhi del resto del mondo non potranno mai che sembrare insensate e pazze; un uomo sposa la vedova di un compositore che quasi idolatra, vivendo una vita a tre, con la nuova moglie e il suo defunto marito; una donna è profondamente legata al figlio di sua sorella, un ragazzino amabile e fragile, mentre non riesce a legarsi a suo figlio se non quando ormai è troppo tardi, e anche in quel momento il suo amore materno è deviato e pericoloso; infine una coppia distrutta dalla paura di non saper amare un bambino handicappato, si ritrova a rimpiangere un aborto davanti a una forma di felicità che non credeva possibile.
non voglio dire di più su questo libro, so che sono stata davvero lapidaria rispetto ai miei soliti sbrodolamenti, ma è talmente bello che va letto e assaporato pienamente, parola per parola, mistero per mistero. assolutamente.
Siamo in due a non essere "allitrrate" allora xD neanche io amo molto quegli autori che, detto tra noi, provano a fare i fighi con il risultato di toppare alla grande. In genere preferisco libri più tradizionali, ma che sanno comunicare come si deve ^^
RispondiEliminail peggio è che wallace è osannatissimo! e quindi mi sento in colpa, sono io che sono troppo stupida e non lo capisco? è colpa di questi racconti che magari non sono i suoi migliori? bah bah bah...
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