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domenica 30 novembre 2014

commenti randomici a letture randomiche (3)

ci sono libri che promettono benissimo e poi... de l'atelier dei miracoli, di valérie tong cuong ad esempio salverei solo la copertina. e magari l'idea di base. per il resto, è un romanzo deludentissimo, più una bozza di racconto che un racconto vero e proprio.
tutto gira attorno a tre persone, ognuna con un trauma alle spalle, ognuna al punto critico della propria esistenza, e a un quarto individuo che ha creato un'istituzione per salvare le persone che per un motivo o per l'altro si trovano in difficoltà. tutto poi è raccontato in modo frettoloso e un po' superficiale, accelerando al massimo alla fine, concludendosi in modo tanto affrettato che...
bah, davvero, lasciate perdere questo libro.

stesso senso di perdita di tempo me l'ha dato dire mai e altri racconti di david foster wallace, tre racconti che - a me che non sono allittrata, come si dice dalle mie parti - mi suonano più come un voglio essere alternativo e grottesco e sconvolgente a tutti i costi senza riuscirci poi più di tanto. sinceramente mi ha annoiata e in alcuni punti anche disturbata. che ci posso fare? evidentemente la letteratura troppo fuori dagli schemi non la capisco. mea culpa.

mi consola soltanto che entrambi i libri li ho ricevuti in scambio e quindi almeno non ho dovuto piangere sul denaro mal speso...

invece grande gioia, gaudio e tripudio per un gioiellino assoluto che mi ha messo voglia di recuperare quanto prima tutto il resto della produzione del suo autore e di non leggere altro per mesi è l'amore invisibile, di eric-emmanuel schmitt.
anche questo è un libro di racconti, uno più bello e toccante dell'altro. (toccante non nel senso di commozione alla pubblicità della pasta barilla, eh...)
i cinque racconti di questo volume sono collegati tutti dall'amore, certo, ma da quel tipo di amore che spesso deve essere taciuto, nascosto, agli altri e a noi stessi, l'amore che in qualche modo ferisce, forse addirittura offende la morale comune, l'amore che deve rimanere invisibile.
così due uomini vivono la loro storia d'amore senza dar troppo nell'occhio, amando un ragazzino che per una serie di circostanze, iniziano a considerare come il figlio che non hanno mai avuto e che non potranno mai avere; un anziano medico dal carattere difficile, sembra amare più il suo cane che il resto dell'umanità, creando un legame così intenso con l'animale da arrivare a conseguenze che agli occhi del resto del mondo non potranno mai che sembrare insensate e pazze; un uomo sposa la vedova di un compositore che quasi idolatra, vivendo una vita a tre, con la nuova moglie e il suo defunto marito; una donna è profondamente legata al figlio di sua sorella, un ragazzino amabile e fragile, mentre non riesce a legarsi a suo figlio se non quando ormai è troppo tardi, e anche in quel momento il suo amore materno è deviato e pericoloso; infine una coppia distrutta dalla paura di non saper amare un bambino handicappato, si ritrova a rimpiangere un aborto davanti a una forma di felicità che non credeva possibile.
non voglio dire di più su questo libro, so che sono stata davvero lapidaria rispetto ai miei soliti sbrodolamenti, ma è talmente bello che va letto e assaporato pienamente, parola per parola, mistero per mistero. assolutamente.

mercoledì 12 novembre 2014

acquisti da lucca - parte II

concludiamo i commenti sugli acquisti lucchesi!

a un anno di distanza dal primo numero, mi sono finalmente sciroppata il secondo volumetto di hadez! lo so che è un web comic e potrei tranquillamente leggermelo online, ma io detesto le letture a schermo e quindi ho lasciato perdere.

*attenzione agli spoiler!*
avevamo lasciato ike e kurt alle prese con fantasmi e larve e sopratutto con meredith, la loro compagna di classe decisamente un po'... stramba.
in qualche modo, meredith riesce a spiegare ai due cosa sta succedendo: i sigilli che dovrebbero proteggerli dalle possessioni sono stati rimossi e adesso, se non fanno attenzione, saranno prede facili per esserini non proprio simpaticissimi. e la colpa è tutta di hadez, così è stato battezzato (si fa per dire...) da meredith, una sorta di demone, in oog, per essere più precisi, in grado di lanciare malocchi e maledizioni, nonché ghiotto di fantasmi. ma un oog per potersi nutrire ha bisogno del suo maloculos... e quello di hadez si trova inspiegabilmente in mano - letteralmente - a meredith! che sembra decisamente felice di aiutarlo a lanciare maledizioni a destra e a manca...
nel frattempo conosciamo meglio la famiglia di kurt ed entra in scena un nuovo personaggio, jukka, un ragazzo non esattamente affidabile che sembra avere qualche sorpresa per kurt...
*fine spoiler!*

anche questo volume mi è piaciuto tantissimo! è proprio una tortura pensare di aspettare il prossimo anno per avere il terzo episodio...
in ogni caso rinnovo i miei complimenti a ilaria catalani e silvia tidei, davvero un bel lavoro! spero proprio che gli editori italiani aprano per bene gli occhi! il giorno in cui hadez terminerà sarebbe bello vederlo stampato in un bel monografico...

e dulcis in fundo il nuovo lavoro dei manticorini, feral children, che potrei dire che è bellissimo e dovete leggerlo e fermarmi qui.
però, come ogni volta, andrò avanti.
questa volta il tema delle storie presenti è quello dei bambini selvaggi, cresciuti più o meno volutamente lontani dalla civiltà, senza educazione, senza genitori, senza nulla.
bambini selvaggi nel senso più profondo e oscuro che questa parola può significare.

la prima storia, shahla, è di flavia biondi, un breve e intenso racconto che si svolge dentro e fuori dal bosco, tra sogni e realtà ancora più incredibili.
un ragazzo sogna un uomo che gli somiglia, un uomo che è più una bestia, un feroce predatore, un uomo che forse è lui o forse no. qualcosa dal bosco sembra richiamare la sua attenzione, osservarlo forse, di certo spaventarlo. quando sarà costretto a recarsi lì per aiutare suo fratello, troverà la risposta alle sue domande, una verità più dolorosa e spaventosa di quanto avrebbe immaginato.

devo ripeterlo ancora che flavia è bravissima?

la seconda storia, oxana, è di anna ferrari autrice di cui adoro il tratto particolarissimo e lo stile grafico davvero originale. mi piacciono da morire i suoi animali che sembrano un misto tra statue di pietra, robot e creature in carne ed ossa, mi piacciono un sacco gli spazi bianchi che lasciano intendere il movimento meglio di qualsivoglia sfondo. e mi piace un sacco il suo modo di raccontare, senza dialoghi, senza fronzoli, un flusso di pensieri che accompagnano le immagini.
una bambina, forse abbandonata, forse imprigionata, forse scappata, e dei cani, liberi finalmente dalle catene che li imprigionavano. la crescita veloce, senza parole, di una bambina che pian piano diventa una ragazza-belva, che con gli anni impara a essere veloce, forte, spietata al punto di guadagnarsi il rispetto del branco, fino al momento in cui, gli stessi umani che l'avevano allontanata tornano...

dalla prima volta che ho visto i disegni di anna ferrari e ho letto la sua prima storia ho sperato in un lavoro più lungo tutto suo! e continuo a farlo! dai anna, le tue storie sono davvero bellissime!
homo homini lupus è la terza storia, firmata da lorenza de luca, che ogni volta migliora il suo tratto! questa volta i disegni sono davvero bellissimi, e il racconto mi è piaciuto tanto, complimenti!
il protagonista della storia è victor, un bambino cresciuto nei boschi come un lupo. catturato per conto di un dottore, illuminista interessato a usare victor come esperimento per i suoi studi sul comportamento umano e il ruolo dell'educazione. a raccontare la storia è hagal, una giovane domestica al servizio del dottore. sarà lei l'unica a care a victor un po' di affetto, di cure e di attenzioni, mentre il dottore lo spreme come se fosse solo ed esclusivamente una cavia. scoraggiato dagli scarsi risultati del ragazzo, l'uomo si lava le mani di lui e della sua domestica, e victor, destinato a entrare in orfanotrofio, riesce in qualche modo a tornare a casa...
ma nonostante la sua natura ferina, qualcosa dei giorni trascorsi con hagal rimane in lui, un affetto segreto, selvaggio e lontano che dura immutato per anni e anni.

e per lorenza vale lo stesso discorso che ho fatto prima per anna... a quando un lavoro tutto tuo? io aspetto e spero, davvero tanto!

chiude l'albo zanne e piume, di ivan lodi, una storia in cui i bambini sono pedine nelle mani degli animali in una lotta contro gli esseri umani: piccioni e ratti, entrambi desiderosi di avere il controllo totale della piccola palazzina che infestano. super partes, un falco e una gazza si godono la battaglia prima di dividersi una povera quaglia per cena...
nell'insieme la storia è carina, un po' confusionaria in certi passaggi, e poi mi è venuta l'ansia per quella povera bestiona tra gli artigli del falco... !
sinceramente a questa storia ho preferito quella di "spine", uscito per lo scorso lucca c&g.

in definitiva un bellissimo albo che consiglio e straconsiglio, insieme a sindrome, instrumenta, tenebre e spine, a chiunque! bravissimi come ogni volta! 

bonus track, il catalogo del moon pride, mostra organizzata da renbooks e treviso comic book festival qualche mese fa, a cui hanno partecipato artisti italiani e internazionali.
non avendo potuto partecipare alla mostra, che si teneva dall'altra parte del paese, mi sono però accaparrata una copia del cataloghino, decisamente ben fatto e pieno zeppo di belle illustrazioni (alcune bellissime, altre non mi son piaciute per niente, lo dico senza girarci troppo intorno).
vi rimando al minisito collegato alla mostra (qui) e sopratutto vi invito a cercare le illustrazioni secondo me più belle (non le posto qui perché mi pare un po' fuori luogo, però magari googlando le trovate, oppure potete aspettare se verranno caricate sul sito di cui sopra) di: claudio bandoli, flavia biondi, claudia clac, paola cocchetto, camilla d'errico, anna ferrari, elisa ferro, giulio macaione, mabel morri, natalia pierandrei, giulia sagramola e ruby wang. alcuni artisti mi erano noti (e ne ho parlato spesso anche qui sul blog), altri li ho scoperti proprio grazie a questo librino e ne sono davvero contenta!

martedì 11 novembre 2014

acquisti da lucca - parte I

e dunque è arrivato il momento di scrivere qualche post sugli acquisti di lucca... ogni volta mi viene un po' l'ansia, mi sembra che ci sia troppa attesa, oserei dire davvero immeritata considerando chi scrive... ma ok, niente ansia da prestazione. io ci provo.

il primo volumetto che ho divorato, ma che avevo già letto, è i colori del vicino di giulio macaione, spin-off dell'adoratissimo ofelia
è un fumettino semplice e abbastanza fuori dal comune per la sua impostazione: pagine orientate in orizzontale e inquadratura fissa per quasi tutta la storia su due balconi vicini.
i protagonisti della storia sono gaspare, il cugino di ofelia, e andrea, al loro primo e forse un po' imbarazzante incontro. gaspare è rimasto chiuso nell'appartamento di un qualche ex, in compagnia dell'adorabile gustavo, un gatto ciccione con la faccia arrabbiata (mi ricorda tanto camillina mia ) e non si accorge che nel balcone accanto qualcuno sta ascoltando il suo litigio telefonico.
i due iniziano a chiacchierare e tra un cornetto e l'altro... beh, chi ha letto ofelia e li ha visti insieme, sa bene come va a finire la storia!

in definitiva i colori del vicino è una storia tanto ordinaria quanto fantastica, come ogni volta che nasce un nuovo amore e si vede il proprio mondo tingersi di colori nuovi.
quindi rinnovo i miei complimenti a giulio e ai ragazzi di renbooks. bravi bravi tutti, continuate così!

il secondo, della stessa casa editrice ma di toni decisamente diversi, è l'orgoglio di leone, della bravissima flavia biondi, che torna con un volume tutto suo dopo barba di perle, uscito ormai quasi un paio di anni fa.
come per il suo precedente lavoro, anche qui flavia parla della difficoltà di accettare la propria omosessualità, ma questa volta il protagonista non è un ragazzo fragile e insicuro come santo, ma un uomo in carriera, arrogante, sicuro di sé - almeno in apparenza - che vive di appuntamenti con sconosciuti agganciati su internet e con un rapporto di facciata con una ragazza che non ama neanche un po'.
ecco chi è thomas, preoccupato di apparire forte e di conquistare la meritata promozione che lo manderà finalmente a lavorare a milano, desideroso di sfuggire il più a lungo possibile all'inevitabile matrimonio con caterina.
nonostante il suo hobby del venerdì, thomas riesce a gestire la sua vita nel migliore dei modi, nasconde per bene la propria omosessualità certo che eventualmente rischierebbe di perdere prestigio e rispettabilità agli occhi dei colleghi e del resto del mondo in generale.
ma quando uno dei suoi appuntamenti al buio lo spinge tra le braccia di leone, inizia una serie di eventi che lo metteranno alla prova e lo costringeranno a riflettere sui suoi veri desideri, sull'amore, sulla vita.
cosa deve fare allora? continuare a fingere, sposarsi e diventare padre, passare da un ragazzo all'altro senza neanche rivelare il suo nome, ostentare un'esistenza che non gli appartiene davvero... e a beneficio di cosa poi? leone arriva come un uragano, si innamora di thomas e lo scuote profondamente. il suo orgoglio non è fatto di abiti costosi, lavori importanti o macchine di lusso. il suo è l'orgoglio di chi accetta i propri desideri e vive la vita che desidera, senza aver paura delle conseguenze, dei giudizi, delle ferite. leone ha la saggezza di chi si è scontrato mille volte contro il muro del rifiuto e nonostante tutto continua a camminare a testa alta verso la sua felicità, pieno dell'unica cosa che conta: la sincerità nei confronti di sé stesso e degli altri.

come fa non lo so, ma flavia ogni volta tocca sempre i punti più profondi e delicati dell'animo di chiunque legge le sue storie. una frase di leone poi è talmente bella che, perdonatemi, ma devo citarla per forza.
"non penso che l'amore sia dolce e carino. penso che ci vogliano le palle per viverlo. le persone all'inizio hanno solo la passione. il casino viene dopo, quando conosci bene l'altro, quando ti accorgi che lui è misero quanto te. che non ti salverà dalla solitudine.
non so come le persone sopravvivano a tutto questo. ma ci sono innamorati che lo accettano e restano insieme.
quello che abbiamo noi non è niente di tutto ciò, ma vorrei comunque restare qui il più a lungo possibile."
insomma, per me flavia ha vinto di nuovo. è davvero difficile trovare qualcuno che sa raccontare così bene storie che riescono a far rispecchiare l'animo di qualunque lettore, che sia gay, etero, innamorato o no, orgoglioso come leone o incasinato come santo.
e poi, anche questa volta, i disegni sono bellissimi, più sicuri e maturi rispetto a barba di perle, espressivi ed eleganti. adoro il suo stile! brava, bravissima!

e per chiudere in bellezza (domani però c'è la seconda parte del post!) un annuncio fresco fresco da bao publishing: nel 2015 pubblicheranno un nuovo libro di flavia, la generazione, nella collana le città viste dall'alto.
quanto sono felice? quanto?
complimenti a flavia e a bao! non vedo l'ora di leggere questo nuovo lavoro!

cliff - la mascotte di bao publishing - disegnato da flavia biondi

venerdì 7 novembre 2014

la libreria del buon romanzo

la libreria del buon romanzo è un quasi-bel racconto, ok, ma uno di quelli che per quanto possano essere carini non è riuscito a coinvolgermi più di tanto. non sono neanche sicura di averne capito il perché... cioè sì, ma andiamo con ordine.

è un giallo ma abbastanza sui generis da farmelo leggere. nel senso che il fatto che sia un giallo non è la parte fondamentale. tutto ruota attorno alla nascita e alla storia particolarissima della libreria al buon romanzo, fortemente voluta e finanziata da francesca, una donna tanto bella e ricca quanto colta, e realizzata nei fatti con l'aiuto di ivan, già libraio e avido lettore.

la libreria al buon romanzo ha come unico scopo quello di essere una libreria di sola narrativa e della migliore narrativa in circolazione. niente romanzetti da due soldi, niente successoni del momento, niente che non valga la pena leggere. la scelta dei titoli viene compiuta attraverso un sistema abbastanza macchinoso: viene istituito un comitato di otto scrittori, i quali non si conoscono tra loro e hanno l'obbligo di mantenere il segreto circa il loro ruolo nella libreria. questi scrittori dovranno indicare quali sono per loro i romanzi fondamentali da tenere in libreria, catalogo che verrà allargato anche da ivan e francesca e man mano anche dai clienti.
l'iniziale successo, condito da articoli entusiasti sui giornali e in tv, il profitto economico eccetera immancabilmente si trasforma nelle prime critiche: quanto è legittimo scegliere quali romanzi sì e quali no? ecco il nodo della questione, sul quale si ritorna più e più volte durante tutto il racconto senza dare una vera risposta. personalmente, credo che non ci sia nulla di così strano in una libreria indipendente che decide di vendere dei libri e di non venderne altri (che peraltro permette ai clienti di ordinare). tutto potrebbe risolversi qui, e invece no, perché proprio sulla legittimità o meno di questa scelta si scatena un putiferio di proporzioni bibliche: dai giornali, agli attacchi su internet, lettere anonime, cartelloni affissi per strada fino all'apertura di altre due librerie concorrenti sulla stessa strada e ben tre attentati agli scrittori del non più tanto segreto comitato.

quello che mi ha poco convinto del libro in buona sostanza è proprio la forzatura del voler trasformare la storia di una libreria - che poi tutti i libri che vengono citati, visto che si millanta un così forte amore per il buon romanzo, far venire un briciolo di voglia di leggerli... due righe sui romanzi anziché sulle vicende da giallo, un po' più di spazio alle storie dei personaggi, avrebbero reso questo romanzo decisamente più affascinante - in un giallo, dove per forza ci devono essere dei cattivi spinti da insane motivazioni a fare del male.
peccato. potenzialmente un libro carino ma se ne doveva - a mio modestissimo avviso - fare qualcosa di diverso. insomma, bastava non farne un giallo, è quello che stona, risulta abbastanza forzato.

è natale anche il 7 novembre

niente, sono felicissima!
ha suonato il postino un paio di ore fa (sì, son due ore che non faccio niente a parte sfogliare cose e girellare per casa con il sorriso da idiota in faccia) e mi ha smollato con la solita malagrazia (ma oggi ti perdono) tre pacchetti pieni di cose meravigliose!


in primo luogo gioia gaudio e tripudio per il pacchetto da renbooks! pensavo che ormai fosse perso per sempre e piangevo il mio moon-pride e invece...
palpeggiando il sacchetto mi son detta uh, è bello ciccioso questo cataloghino, che bello! me lo aspettavo con meno pagine... e invece era ciccioso perché a sorpresa c'era i guardiani della luce, regalo del tutto inaspettato e apprezzatissimo! non l'avevo inserito nella lista di lucca perché aspettavo di vedere nino a palermo a dicembre e regalarmelo per il compleanno, e invece... grazie grazie grazie! sono felicissima! nino è stato gentilissimo e adorabile e e e... niente, lo aspetta un abbraccio stritolante appena viene qui! le poste mi hanno fatto penare parecchio per questo pacchetto, ma ne è valsa decisamente la pena!


poi il pacchetto del mio inviato lucchese hermy, pieno zeppo di cose stupende! il secondo volumetto di hadez, feral children dei manticorini, l'orgoglio di leone di flavia biondi e i colori del vicino di giulio macaione (che conoscevo già, ma averlo in cartaceo è tutta un'altra storia!) e una marea di spillettine, grazie! a hermy che ha vagato per lucca anche per me, che mi ha preparato questo bel pacchettino e l'ha spedito prestissimo, ai ragazzi di manticora, a giulio e alle autrici di hadez che mi hanno riempita di disegnini e dediche carinissime! se mi riesce davvero di venire a lucca vi stritolo tutti, sappiatelo!



e poi un regalino che mi son fatta qualche tempo fa, uno di quegli acquisti fatto di getto solo perché lo voglio e non mi interessa altro. il lovers' pocketbook di peynet. l'avevo sfogliato qualche tempo fa in una cioccolateria meravigliosa qui a palermo che adoro e ho deciso che lo volevo, per portarmi dentro casa un po' di quell'atmosfera bellissima...
è un libro vecchiotto e questo qui è usato e un po' rovinato. e così mi piace ancora di più!


e poi ieri mi sono arrivati, a millemila anni di distanza da quando ho letto il primo volumetto, i numeri 2 e 3 di gisèle alain, uno dei miei manga preferiti insieme a il mondo di ran e i giorni della sposa, in mano a editori poco seri e raccomandabili... sigh... e niente, visto che siamo in fase di fuffa celebratica e fotografica, ci metto anche loro!


e insomma... sono felicissima! e combattuta tra il voglio starmene tutto il giorno a leggere fumetti e devo studiare che tra pochi giorni c'è l'esame di fotografia e io non mi ricordo niente... argh! (l'esame è il 12, incrociate le dita per me!)

beh... in ogni caso presto arriveranno le recensioni!

martedì 4 novembre 2014

la storia della principessa splendente

se mi propongono di andare a vedere un film dello studio ghibli che racconta la storia di kaguya io posso mai dire di no? ovviamente non posso.
che poi il al cinema non ci vado quasi mai, se mi va bene una o due volte all'anno, quindi ogni volta è una roba emozionante, ci sono le aspettative sul film (kaguya! studio ghibli! e i relativi tentativi di non sembrare una giapponminkia quindicenne idiota), e c'è la felicità di fare qualcosa di speciale. e poi c'è la sensazione bellissima di condividere qualcosa che si ama con qualcuno che si ama. eh...

ma che vi frega a voi delle mie menate sul cinema? parliamo del film.
la storia della principessa splendente è bellissimo. andate a vederlo. domani è l'ultimo giorno, quindi niente scuse.
potrebbe bastare questo. e invece.
se ci andate davvero domani, fermatevi qui a leggere. altrimenti cavoli vostri, ma non dite che io non vi avevo avvertito.


*spoiler sulla trama*
la storia è ovviamente tratta dalla leggenda della principessa splendente o del tagliatore di bambù, storia che più o meno conosciamo tutti noi mangofili aspiranti giapponminkietti (casomai c'è santa wikipedia che risponde a tutte le vostre domande qui) e che è stata una delle storie giapponesi più citate in un sacco di manga e anime (tipo sailor moon o quella roba fantastica della shimizu che, tanto per ricordarvi, tornerà con himitsu e lo dovete comprare tutti. tutti!).




un vecchio tagliatore di bambù, mentre lavora nel suo boschetto, trova dentro una gemma di bambù una piccolissima fanciulla di incredibile bellezza, luminosa come una divinità. decide di portarla con se a casa e di crescerla, certo che questo sia il volere del cielo.
tra le mani della sua anziana moglie, la strana fanciulla diventa una neonata, in tutto e per tutto uguale a qualsiasi altra bambina. eppure, la piccolina, chiamata dai due principessa, non è affatto una bambina come le altre. miracolosamente, l'anziana donna che vuole farle da madre riesce ad allattarla e peraltro la piccolina sembra crescere a vista d'occhio.

principessa cresce nella capanna dei due anziani, insieme agli altri bambini che abitano sulla montagna nei dintorni. la sua vita è semplice e gioiosa, fatta di giochi e passeggiate nei boschi, tra l'affetto dei suoi genitori e quello degli amici.



un giorno il vecchio tagliatore di bambù trova dapprima delle pepite d'oro e poi delle vesti preziosissime dentro i tronchi delle sue piante.
si convince che quello è un segno del cielo, e che principessa sia destinata a una vita da nobile, così decide di far costruire con le pepite un palazzo nella capitale e di far vivere principessa come una dama.

la rigida educazione a cui è sottoposta, spegne via via la vivacità e la gioia di principessa, che viene ribattezzata principessa splendente, ma per amore del padre, lei non osa ribellarsi, se non per rifiutare dei pretendenti che la chiedono in sposa, chiedendo loro di compiere imprese impossibili per amor suo.




venuto a sapere dell'esistenza di una fanciulla di incredibile bellezza che ha rifiutato la proposta di matrimonio di cinque nobili, l'imperatore stesso chiede al padre di principessa di concedergli la figlia in sposa. ma nel momento in cui viene abbracciata dal mikado, la paura e la rabbia risvegliano nella mente di principessa il ricordo delle sue vere origini: rammenta di essere una creatura della luna, mandata sulla terra per sperimentare la vita dei mortali, fatta di emozioni fortissime come la gioia e il dolore. volendo sottrarsi all'ordine dell'imperatore di diventare la sua concubina, principessa chiede di tornare nel mondo da cui proviene.

eppure, nei giorni che seguono, è divisa tra il desiderio di fuggire dalla gabbia dorata del suo palazzo e quello di rimanere sulla terra, di ritornare sulla montagna e di rivedere i vecchi amici di una volta.
alla fine però, nonostante chieda di rimanere, principessa viene ricondotta sulla luna.
*fine spoiler*

la storia è molto fedele all'originale, tranne forse nella scena in cui i cinque pretendenti paragonano la bellezza di principessa ai cinque tesori che poi lei chiederà di trovare, che nell'originale vengono richiesti senza che i cinque ne facciano menzione prima, plausibilmente per non creare incongruenze nella storia: in effetti, come poteva una ragazzina cresciuta tra i boschi conoscere i tesori mitici di cui si parla? ma è anche una visione molto moderna della volontà di una donna a non essere considerata come oggetto, per quanto prezioso esso possa essere. e quindi chapeau. facciamolo per bene questo femminismo (prima o poi ne parlo di questa cosa delle favole e del femminismo, giuro. quando riesco a scriverci sopra due righe senza incazzarmi, lo faccio)

a parte questo momento, la storia viene raccontata senza giudicare nessuno dei personaggi e senza volerli distinguere necessariamente in buoni o cattivi.
per quanto possa sembrare crudele il comportamento del padre di principessa, in molte scene si capisce il suo reale e sincero amore per la ragazza e la sua volontà, più che altro ingenua, di trasformarla in una nobildonna è dettata solo dalla convinzione che quello sia l'unico modo di renderla felice e di rispettare la sua natura celeste.
ed è incredibilmente umano il comportamento della ragazza, da un lato desiderosa di accontentare le richieste paterne e di far fruttare i suoi sforzi, dall'altro il desiderio di vivere come desiderava, libera come un uccello e padrona dei suoi sentimenti, nonché i sentimenti confusi a proposito della sua appartenenza a un mondo dove la serenità ha preso il posto delle passioni, tra la voglia di tornare nel suo mondo di origine e quello di rimanere sulla terra.


i disegni poi sono davvero meravigliosi, tutti realizzati a mano, con uno stile essenziale, senza troppi dettagli superflui ma con un attenzione incredibile all'espressione delle emozioni. il volto di principessa è lo specchio dei suoi sentimenti, e così lo stile si adatta allo stato d'animo della ragazza, linee più sottili e pulite rappresentano per disegnarla nei momenti di calma rassegnazione, tratti sporchi e veloci durante la scena - bellissima - della sua corsa furiosa fuori dal palazzo.
visivamente è davvero un capolavoro.
urge trovare il libro con le illustrazioni e i bozzetti del film.

nota del tutto personale 1: ho apprezzato molto l'assenza di miyazaki che secondo me è stata determinante per l'eleganza visiva del film. sopratutto per la mancanza dei soliti personaggi dalle proporzioni impossibili e grottesche che immancabilmente condiscono le sue storie e per quella ancor più importante - per me - dei lacrimoni gommosi grossi come mele. grazie.
adoro miyazaki, ma qui davvero non ci sarebbe voluto. la semplicità del design dei personaggi è bellissima.

nota del tutto personale 2: la traduzione. ma perché???
è necessario tradurre l'intraducibile? tutti gli onorifici e vari altri appellativi... il novanta percento della gente che guarda un film dello studio ghibli o di qualsiasi altra casa di produzione nipponica sa benissimo che cavolo vuol dire san, sama, onee-san, eccetera, mentre in italiano quei madama e fratellone suonano troppo artificiosi e insensati. quando la pianteranno di tradurre parole che nella nostra lingua non hanno un vero corrispettivo?

domenica 2 novembre 2014

riassunto (scrematissimo) degli annunci di lucca 2014

e anche quest'anno, come d'abitudine, non potendo folleggiare per la fiera, me ne sto a seguire gli annunci di lucca dal pc.
poco fa ho urlato. no ma davvero.
perchè hanno annunciato himitsu. della shimizu.
tipo fine del mondo imminente.

in ogni caso, come ogni volta, non riporterò gli annunci completi - che tanto si trovano ovunque - ma semplicemente i titoli che mi son segnata da prendere.
sta volta poi la scrematura è proprio selvaggia, ho deciso di eliminare i forse e di buttarmi solo su lo voglio assolutamente. prima o poi si deve crescere e smettere di dilapidare patrimoni in fumetteria appresso a fuffa inutile. che il mondo è pieno di bei fumetti e bei libri e non posso perdermeli a favore della fuffa.

dunque:

himitsu di reiko shimizu - 12 volumi completa - goen (dal 2015 dicono loro...)
urla di gioia, gaudio e tripudio!!! ♥ ♥ ♥
speriamo che questa sia la volta buona della shimizu, perché io voglio assolutamente tsuki no ko e wild cats. e anche tutto il resto.

maison ikkoku perfect edition di rumiko takahashi - 10 volumi completa - star comics (da aprile, solo fumetteria)
e oserei dire che era anche ora!

questi due titoli da soli valgono tutto. potevano anche smetterla qui.


buffalo 5-nin musume di moyoco anno - volume unico - goen
vabbè. moyoco anno. volume unico. non ho altro da aggiungere.

gigantomakhia di kentaro miura - volume unico - planet manga
era anche abbastanza scontato che lo annunciassero... anche se dalla planet qualche cosina in più me l'aspettavo. deludenti ma almeno mi faranno risparmiare.

 

oltretutto j-pop e gp mi fanno l'enorme regalo di annunciare un sacco di roba assolutamente inutile... non hanno manco detto niente delle millemila serie lasciate in sospeso. e ci credo, cosa dovevano dire? siamo dei perfetti incapaci, non sappiamo gestire gli acquisti che facciamo, non sappiamo pubblicizzare i nostri fumetti, non abbiamo nessunissimo rispetto per chi ha iniziato una serie che è stata interrotta senza motivo e non sappiamo fare il nostro lavoro in modo decente. però vi portiamo pure la lista della spesa di go nagai, cazzo, go nagai è l'unica roba fiQa del mondo e ce l'abbiamo solo noi. credo che non smetterò mai di odiarli per robe come lindbergh, il mondo di ran, ciel eccetera eccetera...
qualsiasi cosa avessero annunciato o annunceranno, come già molti titoli in corso, se si rendessero conto che go nagai non è l'unico autore pubblicabile del mondo, proverò a recuperarli solo quando vedrò l'ultimo numero in fumetteria.

flashbook non fa conferenze, ma qualche tempo fa hanno annunciato orange ed è l'unico titolo che avrei preso da loro a parte altra roba della usami (anche se ormai manca poco, hanno pubblicato quasi tutto... insomma, potrebbero anche sforzarsi e portare le ultime cose, no? tipo è una vita che aspetto sekai wa happy de dekiteiru, sono due numeri, che ci voleva?).

ronin manga non esiste. chiaramente.

magic press, per quel poco che si trova su internet a proposito della loro conferenza, continua a dilettarsi di cazzitetteculi, mi pare impossibile pensare che hanno pubblicato hitsuji ai tempi che furono. praticamente è come se non ci fossero per me.

bao publishing promette roba interessante ma che non conosco (quindi che è interessante lo dico solo sulla base delle poche righe di presentazione che accompagnano gli annunci), come sempre tengo d'occhio e pian piano cerco di capirci qualcosa. tanto ho un fottilione di pubblicazioni loro per cui spasimo da secoli da recuperare.

in definitiva sono veramente contentissima! poca roba ma buona per me, spero di poter recuperare più tranquillamente le serie che ho in pausa da mesi senza dover correre dietro alle nuove uscite.