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venerdì 14 febbraio 2014

matilde

leggendo matilde di roald dahl ho pensato all'infinita tristezza che mi mettono le considerazioni circa i libri per bambini. il relegarli necessariamente nel ghetto "letteratura per l'infanzia", che negli ultimi anni si sta riempiendo sempre più di spazzatura cartacea dei più che meritevoli di dubbio miti delle nuove generazioni, che non voglio neanche sprecarmi a nominare, è un atto spesso sbagliato, non solo per una questione di classificazione e catalogazione, ma una vera e propria offesa a opere letterarie di indiscusso valore.
tralasciando il malloppo di recriminazioni che mi vengono in mente ripensando a questo tipo di discorsi, voglio parlare di matilde, un libro per bambini che ho avuto il piacere di leggere soltanto a ventisette anni e che ho apprezzato forse più di quanto avrei fatto a dieci.

*attenzione agli spoiler*
matilde potrebbe essere una bambina speciale, un piccolo genio che suscita scalpore e curiosità in mezzo globo terraqueo e che invece rimane silenziosamente chiusa nella mediocrità della sua casetta, circondata da una famiglia di veri e propri campioni di ignoranza e cattivo gusto.
matilde impara a leggere da sola a tre anni, scopre l'esistenza di una biblioteca nella quale si reca ogni pomeriggio, durante le lunghe ore in cui madre e padre la abbandonano a se stessa, e già a quattro anni ha divorato tutti i libri della sezione ragazzi.
a cinque anni ha letto un sacco di classici e ha imparato da sola a far di conto molto più velocemente di qualsiasi commerciante adulto.
i primi anni della sua vita li trascorre battagliando silenziosamente con i suoi genitori. il padre è un commerciante di auto usate, un uomo meschino - abituato a vestire in modo a dir poco pessimo - che non si fa scrupolo di ingannare i clienti vendendo auto i cui difetti sono camuffati e non riparati, mentre la madre è una cicciona platinata dedita al bingo e alle telenovelas, che non si spreca né a curarsi dei figli né della famiglia. il fratello di matilde è totalmente avulso dalla vita familiare, passando il tempo tra scuola e uscite con gli amici.
la genialità di matilde non solo non viene tenuta in considerazione, ma anzi la bambina viene disprezzata per la sua abitudine di leggere libri su libri, e riempita spesso e volentieri di insulti e rimproveri. gli unici mezzi a disposizione di matilde per vendicarsi delle angherie dei genitori sono gli scherzi che riesce a organizzare, sopratutto ai danni del padre, senza farsi mai scoprire.
arrivata all'età di cinque anni, matilde viene iscritta a scuola, senza che ovviamente la cosa interessi, e ancor meno entusiasmi, i suoi genitori.
qui matilde conosce l'adorabile maestra, la signorina dolcemiele, la prima e unica persona che prenderà a cuore la particolare situazione della bambina, e la terrificante signorica spezzindue, la grottesca e inverosimile preside della scuola, un donnone brutale, crudele e violento, che odia i bambini e approfitta di ogni occasione per punirli nel peggiore dei modi.
durante una delle visite della preside nell'aula di matilde, succede qualcosa di incredibile, un vero e proprio miracolo: arrabbiata per essere stata accusata ingiustamente per qualcosa che non ha fatto, matilde riesce con la sola forza della mente a far rovesciare un bicchiere pieno d'acqua addosso alla direttrice stessa.
solo dopo, quando riesce a rimanere sola con la maestra, confida di essere stata lei a far rovesciare il bicchiere, semplicemente desiderandolo.
adesso la signorina dolcemiele, alla quale è stata rifiutata la proposta di trasferire matilde direttamente in quinta elementare, si prende veramente a cuore la bambina, e la invita ad andare a casa sua.
così scopriamo la minuscola e poverissima casetta dove vive la maestra di matilde, una piccolissima abitazione spoglia e senza servizi, senza nemmeno l'acqua corrente. dolcemiele racconta a matilde la triste storia della sua vita: ha vissuto per tutta la vita sotto la tutela di una zia crudele, una donna che le ha tolto tutto, dalla libertà allo stipendio, e in ultimo persino l'eredità del defunto - e ricco - padre. la zia è, manco a dirlo, proprio la signorina spezzindue, che dopo la morte del fratello, ha nascosto il vero testamento e ha redatto un falso documento in cui si nominava unica beneficiaria di ogni bene.
turbata dalla storia della maestra, e desiderosa di poterla aiutare, matilde silenziosamente si allena per sviluppare i suoi poteri, cosicché quando la signorina spezzindue torna in classe per il suo solito sfogo, il gessetto si solleva da solo e scrive sulla lavagna un messaggio che solo il padre della signorina dolcemiele poteva scrivere, terrorizzando a morte la direttrice e costringendola a restituire tutto il patrimonio e la casa alla leggittima erede, per poi sparire senza lasciare tracce né messaggi.
con il nuovo preside, la signorina dolcemiele riesce finalmente a far passare matilde in quinta, e ovviamente finiscono le terribili punizioni ai danni degli allievi. ora che tutto sembra essersi sistemato per il meglio, e matilde ha perso i poteri, sembra stia arrivando un nuovo, insommortabile problema: i suoi genitori hanno improvvisamente deciso di trasferirsi in spagna, senza neanche tenere in considerazione le opinioni di matilde, per permettere al padre, accusato di lavorare con una banda di ladri di macchine, di non finire in galera.
quando poi la signorina dolcemiele chiede ai genitori di matilde di affidarle la figlia, questi accettano senza pensarci due volte e senza neanche fermarsi a salutare per l'ultima volta la bambina.


per quanto la storia di matilde abbia delle scenette divertenti e in qualche modo un lieto fine, con la bambina che rimane affidata alle cure della maestra, l'unica che l'abbia effettivamente capita e che le abbia in qualche modo voluto bene, a fine lettura rimane un'inconsolabile tristezza: una bambina dalla straordinaria intelligenza viene completamente ignorata dalla sua stessa famiglia, dalle persone che avrebbero dovuto più di ogni altre prendersene cura, amarla, capirla e cercare di far sviluppare al meglio le sue enormi capacità. invece matilde subisce per anni angherie, cattiverie e rimproveri immeritati. presi da loro stessi e dal loro stupido e vuoto modo di vedere la vita, matilde viene disprezzata per l'essere diversa, per l'essere migliore. persino davanti all'evidenza, davanti alle possibilità che il genio di matilde potrebbe offrire a tutta la famiglia, i suoi genitori continuano ostinatamente a disprezzarla, persi nella loro stupida ottusità senza rimedio.

matilde è l'emblema di quella minoranza che si preoccupava di essere onesta, seria, di dare il meglio di sé, quella minoranza che al vuoto di una tv urlante in salotto preferisce essere curiosa, aperta al sapere o alla semplice bellezza dei mondi che si nascondono dietro le pagine di un libro, pronti a essere scoperti e vissuti, volta per volta.

matilde è in definitiva un bellissimo libro per bambini ma anche un bellissimo libro punto e basta. è
un vero e proprio inno all'amore per la cultura e per le belle storie.
consigliato a quelli che a me piace leggere.

5 commenti:

  1. Lo lessi alle elementari e l'ho riletto poco tempo fa... C'è poco da fare mi piace tantissimo! Adoro la storia di Matilde e apprezzo molto lo stile di Roald Dahl, la sua ironia e anche la sua profondità. *-*
    E' un libro che secondo me è adatto a tutte le età e perderselo per degli stupidi pregiudizi è un'azione totalmente idiota. Comunque, se fosse per me, ci sarebbe una legge che vieta e punisce i pregiudizi >_<

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    1. bella l'idea della legge, dovremmo proporla! altri libri che mi consiglieresti di dahl? io ho letto solo questo e "le streghe"

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    2. Ho letto Sporche Bestie che è corto ma carinissimo! E anche "La magica medicina" :). In ogni caso consiglio senza riserve soprattutto il primo!

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  2. Ma...sarebbe la versione originale di Matilda sei mitica?!
    Quel film l'ho visto un sacco di volte ^^ Non so quanto sia fedele al romanzo originale, però dalla trama che hai scritto sembra proprio di sì. Hanno solo cambiato un po' i nomi.
    Di Dahl ho letto solo Boy, da bambina. Come nel caso del film in questione, ci sono delle scene e dei personaggi che mi sono rimasti impressi anche a distanza di moltissimo tempo. Direi che è un autore che riesce a lasciare il segno ^^ (e io ammetto di sentirmi male, come quando avevo dieci anni, quando vedo la scena in cui la direttrice costringe un bimbo a mangiare un'intera torta al cioccolato ç_ç).

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    1. credo che sia lo stesso! io il film non l'ho mai visto, ho sempre evitato perché volevo prima leggere il libro! adesso me lo cercherò XD

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