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domenica 23 febbraio 2014

gdl proteggi la mia terra di saki hiwatari - III settimana - volumetti 17/24

arriviamo finalmente al giro di boa per questo bellissimo manga, uno shoujo classico, nel vero senso del termine, senza fare riferimento a stupide scalette temporali o altro.
proteggi la mia terra è una vera e propria colonna portante del genere shoujo, un manga che alla solita storia d'amore unisce le atmosfere del thriller, del giallo, del fantasy e della fantascienza.
una storia intricata piena di personaggi indimenticabili che sta finalmente per darci tutte le risposte alle tantissime domande aperte fin dai primi volumi.
io sono sempre più emozionata e commossa, mi sembra di leggerlo per la prima volta perché non ricordavo più quasi nulla di tutta la storia, sopratutto non mi ricordavo la parte in cui, alla fine di questo terzo "blocco" ci viene raccontato il passato di mokuren.

posso darvi un consiglio spassionato? non uscirà mai una ristampa di questa serie. mai. è troppo lunga, non ebbe molto successo, ha dei disegni che, oggi, non piacerebbero, ancor più di come non piacquero all'epoca. quindi lasciate perdere la questione edizione brutta/sottiletta e cercate di recuperarlo. o altrimenti, beh, san google potrebbe per caso farvi trovare delle scans da qualche parte...


i ricordi di rin ci mostrano di nuovo la base lunare: il complesso rapporto tra shion, gyokuran e mokure in particolare. gyokuran e mokuren sembrano essere molto in sintonia, si ritrovano a parlare insieme quando, dopo che mokuren ha fatto crescere le piante in tutta la base con il suo canto, shion l'ha rimproverata aspramente e le ha imposto di togliere tutta l'erba cresciuta ovunque. nonostante mokuren soffra a sentire le urla delle piante strappate e lo confidi a gyokuran, ancora una volta lui prende le difese di shion, dicendo che in fondo non è cattivo. e anche questa volta, shion si sente umiliato dal compagno e il suo odio e la voglia di vendicarsi di lui diventano sempre più forti, così come cresce il disprezzo per mokuren, la donna che non immagina nemmeno il dolore che lui ha dovuto patire fino a quel momento.
poco dopo dal loro pianeta madre, shia, non giunge più alcun segnale: il pianeta non esiste più, tutto è stato distrutto. la disperazione comincia a stravolgere tutti, la consapevolezza di avere un posto dove tornare finisce, insieme alla speranza di poter continuare a vivere normalmente alla fine della loro missione. adesso sono soli, bloccati, su uno spoglio satellite. shion è il primo ad avere l'idea di scendere su kk, la terra, e anche gli altri, tra cui mokuren, sembrano d'accordo, fino a quando hiragi, d'accordo con gyokuran, come capo del gruppo proibisce a tutti di scendere sul pianeta che stanno osservando.
perché non possono andare sulla terra? perché la osservano e la studiano se non possono viverci?
l'insistenza di shion lo porta a essere imprigionato. dalla cella, nella quale il sarces non funziona, riesce a comunicare solo con le tre ragazze, anche se di queste, l'unica a parlare con lui è mokuren: gli chiede di riappacificarsi con gyokuran per potere finalmente uscire, ma al solo sentire il nome di gyokuran, shion si fa prendere dalla rabbia ancora di più e inizia a preparare il suo piano per ferire il compagno. così confessa il suo amore a mokuren e le chiede di concedergli la sua verginità, requisito assoluto per essere una kicie, e allora lui farà come dice gyokuran, arrivando persino a scusarsi con lui.

tre giorni dopo, mokuren torna da shion, dicendogli di avere accettato la sua proposta. ma appena lui inizia a stringerla, lei va in panico e le chiede di lasciarla andare, mentre shion la ignora beatamente. preoccupato per la lunga assenza di mokuren, shyuhkaido va a cercarla e becca shion in flagrante: adesso, oltre che di tentata ribellione, è accusato di stupro di una kicie.
giorni dopo, mentre continua la sua prigionia, a shion giungono voci di una mokuren ammalata, mentre gyokuran è furibondo e desidera solo farlo a pezzi. shion ha adesso tutto quello che vuole, le due perfette e felici creature sono state ferite e lui ha soddisfatto il suo desiderio, eppure non si sente bene come pensava. perché?
dopo essere guarita, mokuren torna da lui, con tutti gli altri, chiedendo a tutti di farlo uscire di lì, ché non ha colpa di nulla, che loro due stanno insieme ed è stata lei ad andare da lui per fare l'amore.
quando rimangono finalmente da soli, in camera di shion, lui riesce improvvisamente e - pare - involontariamente ad aprirsi a lei, confidandole tutta la rabbia e il dolore di una vita, l'odio per gyokuran, e infine l'amore, vero, che prova per lei e del quale non si era ancora accorto. continuare a recitare il ruolo del cattivo, fino a crederci, era l'unico modo per poter stare accanto a lei. e mokuren, che forse sapeva già tutto o forse solo per sentirsi una semplice donna e non una kicie, insiste a dire che vuole diventare la sua compagna.
sulla terra intanto rin si è risvegliato. viene a trovarlo tamura, con mikuro, e inizia per la mamma di rin, un periodo di angoscia e paura, nel quale non riuscirà più a riconoscere in rin il suo vero bambino. rin è sempre più spaventoso e sembra sempre meno umano, sempre meno bambino, sempre più un folle ossessionato da un pensiero fisso.
e nel frattempo, arisu, ripensando ai discorsi fatti dalle reincarnazioni dei membri della base lunare, e a quelli di rin, comincia a nutrire dubbi sulla vera identità del bambino...

sulla terra torniamo alle tribolazioni di issei, sempre turbato dal suo amore ereditato da enjyu per gyokuran. e adesso che jinpachi vuole raccogliere i codici per separare il presente dal passato, la vita sulla terra da quella sulla luna, issei è completamente in panico e chiede aiuto a sakura.
finalmente questa donna ha un ruolo, e dice una delle cose più belle che potesse dire sulle vicende amorose post risveglio delle memorie: l'amore di enjyu era qualcosa che le dava gioia e la portava agli altri, un amore che non aveva bisogno dell'appagamento ma si nutriva di se stesso, mentre adesso ippei non fa che soffrire e far soffrire gli altri, portandosi dietro il residuo sbagliato di un sentimento nobilissimo.
finalmente capisce che deve lasciare andare la memoria di enyju e deve iniziare a vivere la sua vita.
nel frattempo rin continua a recitare la parte del bravo bambino, decidendo insieme a sua madre, che finalmente si tira un po' su di morale, di iniziare a prendere lezioni di piano. e manco a dirlo la maestra di piano sarebbe ayako, l'amata (?) di tamura. coincidenza? nessuno crede alle coincidenze quando c'è rin in mezzo...
l'unico che sembra aver già nettamente separato le due vite è proprio jinpachi, che afferma a sakaguchi di volersi lasciare tutto alle spalle per dimostrare a tutti che non è innamorato di lei perché forse è mokuren, ma semplicemente perché è arisu.
e ovviamente, con il massimo tempismo, arisu - nel momento in cui decide di non curarsi più della questione mokuren - sconvolta forse dai nuovi sospetti su shion, forse l'autore delle ferite di rin - inizia a sognare il passato di mokuren.

tamura va a trovare rin insieme a mikuro, per spiegargli i rischi che corre usando il teletrasporto e il perché le sue ferite ci stanno impiegando tanto tempo a guarire. quando scopre lì ayako va su tutte le furie, andando via di colpo.
intanto la madre di rin è sempre più turbata e sconvolta: chi sono questi uomini? come conoscono rin? perché parlano di kyoto?
alla fine rin finisce per litigare anche con arisu, arrabbiato perché lei ripete le parole di jinpachi: il destino di questa vita non può dipendere dalla loro vita passata, adesso gli artefici delle loro scelte sono solo loro. capendo che arisu è innamorata di jinpachi va su tutte le furie, avendo in fin dei conti perso contro gyokuran anche in questa vita, e la caccia via. sconvolta, arisu incontra fuori dall'ospedale proprio jinpachi e issei. mentre il secondo corre da rin, jinpachi cerca di calmare arisu e la bacia.
rin intanto appare stanco e ferito, issei lo trova in piedi e con una grande ferita sanguinante. la coscienza di rin di nuovo torna ai sogni sulla luna e inizia a ricordare uno strano e misterioso strumento inventato da shion. cos'è? a cosa serve? neanche rin ne ha memoria eppure sembra molto spaventato. e non capisce perché, adesso che è sulla terra e ha tutto quello che shion voleva, è così terrorizzato e disperato. perché non può essere felice? e perché mentre lavora shion sembra così tranquillo?

arisu continua a sognare il passato di mokuren, un passato assolutamente diverso da quello che ci si poteva immaginare per una persona come lei: due ragazze, forse sue amiche, parlano male di lei, dicendo di trovarla antipatica proprio per il suo essere una kicie. troppo bella, troppo perfetta. e altrettanto difficilmente da immaginare, mokuren è di risposta pronta molto più di quanto avrebbe lasciato intendere il suo aspetto delicato e fragile.
dopo un'altra discussione con mikuro, che gli dice di smetterla di covare tutta la sua rabbia e il desiderio di vendetta, e dopo che sua madre, sconvolta, gli dice che ormai lui non è più rin, che qualcuno ha preso il suo corpo e che deve restituirgli il suo bambino, rin da completamente di matto e sparisce, sotto gli occhi di tutti.
saputo della sparizione di rin, tutto il gruppo si riunisce e decide di proporre a rin di sigillare i ricordi del suo passato: in fondo si tratta solo di un bambino che deve sopportare il dolore e i ricordi di una vita intera, e di una vita non certo facile, anzi.
vedendo soffrire la mamma di rin, arisu decide di raccontarle tutta la storia della luna, che inaspettatamente le crede e le confida che accetta tranquillamente di essere la mamma anche della vita precedente di rin, mentre rin viene ritrovato da un barbone, ferito e svenuto dentro cespuglio. poi arisu rivela a issei e jinpachi di essere convinta che l'ultimo rimasto sulla luna sia stato proprio rin, sia stato shyuhkaido o shion, non importa.
forse che la verità sta finalmente per venire a galla?

arisu continua a ripensare alle parole di rin, ai riferimenti sul fatto che lui fu l'ultimo a rimanere sulla luna. eppure il suo unico sogno in cui si trova sulla luna come mokuren le aveva fatto vedere solo shion oltre se stessta. e allora tutto questo cosa vuol dire? è il sogno ad essere sbagliato, oppure rin ha mentito? e perché rin ha nove anni meno di tutti gli altri?
mentre rin continua la sua vita nascosto con il barbone che l'ha trovato e un medico "illegale" che si prende cura di lui, arisu è in gita con la scuola a kyoto e i suoi pensieri sono sempre fissi sui dubbi circa shion e shyuhkaido, prendendo finalmente capendo che il solo modo per scoprire cosa in realtà è successo è risvegliare i suoi stessi ricordi.
ippei e jinpachi decidono di andare a parlare con tanaka, certi che sa qualcosa su rin, e chiedono ad arisu di andare con loro. arisu accetta, preoccupatissima per rin, e poco dopo, in visita vicino a un templio, qualcuno dice di vedere un bambino sopra il tetto. arisu percepisce che si tratta di rin e improvvisamente crolla, tra febbre e pensieri che la preoccupano.
rin intanto, dovunque si trovi, sta esercitando il suo esp quando viene scoperto da un ragazzino con il quale fa amicizia. è davvero inquietante rin che fa il bambino per prendere in giro un altro bambino!
all'incontro con tanaka è presente anche haru (finalmente torna anche lui, piagnucoloso e ferito nell'animo come solo una vergine in un manga della ikeda) e così finalmente viene raccontata la vera versione dei fatti: che rin in realtà è shion, quello che shyuhkaido ha fatto sulla luna, la storia del vaccino, dell'invidia per shion e dell'amore di mokuren quello che rin adesso vuole ottenere modificando la torre di tokyo e cercando i codici di tutti. lo shock è più che intuibile: qualsiasi idea arisu e gli altri avevano di rin appare adesso a dir poco idiota. e la storia di shion è molto molto più drammatica di quello che avevano pensato: i nove anni di differenza hanno finalmente un significato. ed è agghiacciante. e le parole di rin ad arisu assumono una valenza del tutto nuova e terribile, non più la paura di un bambino confuso, ma la disperazione di un uomo reso folle dalla solitudine e dall'amore, mentre per anni rimaneva in attesa della morte.

grazie all'edizione un po' di minchia (perdonate) di planet, nella primissima parte del ventitreesimo volumetto continuiamo la scena del numero precedente, in cui jinpachi finalmente si rende conto della meschinità di shyuhkaido e se la prende con haru, che manco a dirlo, ne approfitta per un altra scena di pianto virginale.
i tre sono sconvolti per le rivelazioni, arisu continua a stare male mentre alterna momenti di coscienza ad altri in cui sogna l'infanzia di mokuren. e nel frattempo rin sembra stia programmando qualche nuova strategia per vendicarsi di tanaka, avvicinandosi - chissà se in modo calcolato o no - a uno storico nemico di tanaka.
dopo il flashback su shion, adesso ci concentriamo su mokuren e la sua infanzia. scopriamo che la vita dei kicies non è poi così felice come sembrava inizialmente: a tre anni vengono separati dai genitori, che solitamente non sono kicies, e vengono allevati nel cosidetto "paradiso", dove maschi e femmine vivono separati, almeno fino ai vent'anni, periodo nel quale i contatti con la famiglia continuano a esserci ma sono molto rari e di certo non possono avere la valenza che avrebbe solo una vita familiare normalmente detta. vista la grande importanza che hanno, e poiché la verginità è un requisito fondamentale per rimanere kicies, non possono sposarsi né - come invece hanno fatto i genitori di mokuren - avere figli.
anche nel caso in cui due kicies si sposino e abbiano figli è quasi impossibile che il figlio sia un kicie a sua volta, anzi mokuren è la prima kicie nata da due kicies, cosa che, contrariamente a ogni aspettativa, non viene vissuta come una benedizione dai genitori, che invece scoppiano in lacrime appena si rendono conto del quadrifoglio sulla sua fronte.
per i primi tre anni di vita, mokuren vive con i genitori in una casetta spersa in un paese immerso nella neve. sono giorni felici per la bambina fino al momento in cui i nonni, i genitori della madre, non la adottano e la portano nel "paradiso". tutto questo perché le famiglie con bambini kicies ricevono delle sovvenzioni in denaro. almeno fino a che il figlio - o la figlia - sono in effetti kicies. rapire e adottare mokuren per ricevere le sovvenzioni è una sorta di vendetta nei confronti dei genitori della bambina, che andando contro le regole hanno fatto perdere alle loro famiglie di origine.
per colpa di quel segno sulla fronte, mokuren ha solo tre anni ha perso ogni cosa, i suoi affetti, la sua famiglia, ogni cosa. da sola, si ritrova nuda e impaurita in un posto estraneo.

arrabbiata per la sua situazione, la piccola mokuren decide di ribellarsi ogni volta che può, andando contro gli ordini delle kicie-sarjariarian e disprezzando sarjarim stesso. e gli altri non fanno che parlare male di lei, disprezzandola più o meno apertamente, sia per il suo atteggiamento che per le sue origini.
ma arriva il giorno in cui suo padre, nonostante sia forse l'uomo più fragile della terra, va da lei e la rapisce, per riportarla finalmente a casa. questa volta si ritrovano in un posto ancora più freddo, ancora più a nord, dove la neve non consente alle piante neanche di nascere.
suo padre le insegnerà a cantare non solo per le piante, ma per far diventare il suo canto aria, per farlo sciogliere nell'atmosfera, e per potere ottenere questo, il suo canto deve essere pieno di amore. mokuren è ancora una bambina piccola e non capisce cosa in effetti suo padre volesse dire, ma sappiamo, da uno dei primi flashback della serie, che quelle parole non le ha mai dimenticate.
ma anche questa parentesi di felicità dura poco.
mokuren sogna il momento in cui sua madre gli dice che suo padre è morto. i kicies maschi vivono poco, e lei da sola non può farcela con una bambina così piccola, mokuren deve tornare nel paradiso. prima di farla tornare, sua mamma le spiega il perché del suo essere al mondo, l'essere il frutto dell'amore vero di due esseri che prima di essere kicies sono persone, persone il cui amore non poteva essere imprigionato da una regola. persone che l'hanno amata e continuano a farlo.
poco dopo che mokuren torna nel paradiso, anche sua mamma muore, forse troppo piena di dolore per la completa e definitiva fine del suo sogno.
ragazzina, mokuren insieme a moodo, una rimrien che le fa da compagnia e la aiuta a studiare per diventare una kicie-sarjarian, scopre in un ologramma l'esistenza di kk, un pianeta azzurro che le ricorda gli occhi di suo padre e le sue lacrime. subito mokuren si innamora di quel pianeta delicato e decide che quando uscirà dal paradiso si laureerà e andrà su quel pianeta, nonostante la disapprovazione di moodo.
mokuren è sempre testarda e sempre contraria alla vita che le è toccata in sorte, ma ha un enorme talento e ama così tanto le piante da imparare comunque i canti per loro. per lei kk è il pianeta azzurro dove sua madre e suo padre sono diventati l'atmosfera e dove può incontrarli ancora una volta.
per la prima volta capisce che per realizzare questo suo sogno dovrà smettere di essere una kicie. l'obbiettivo di mokuren adesso è di innamorarsi e di sposarsi, per poter finalmente diventare un normale essere umano e poter essere libera di scegliere per se stessa il suo destino.
in un sogno, mokuren ha una visione istantanea di un bambino in lacrime, un ragazzino dai capelli neri e la carnagione scura. ovviamente, anche se lei non lo sa, è shion.
mokuren incontra la kicie anziana per farsi predire il suo futuro, senza peli sulla lingua le dice qual'è il suo sogno, dice di voler amare e di perdere la kicie. quello che risponde la dama anziana per tutti lì è un mistero, ma noi sappiamo cosa successe poi a mokuren e non ci stupisce sentirle dire che sicuramente mokuren amerà ma non perderà la kicie. quello che però non ci è ancora chiaro è il perché. cos'ha mokuren di speciale? perché per lei non valgono le leggi naturali dei kicie? forse perché è la prima e unica nata dall'amore di due kicies?
mokuren inizia a guardare, in modo del tutto illecito, la gente fuori dal paradiso, convinta che incontrerà così l'uomo di cui si innamorerà, e infatti un ragazzo la nota e va a parlare con lei. si chiama sev oluh e diventa subito un amico di mokuren, e le promette che la sposerà, proprio come lei desidera.
i due continuano a vedersi spesso e mokuren esce più volte di nascosto dal paradiso per vedere quello che considera il suo fidanzato. arriva però il giorno in cui sev oluh le dice che suo padre si oppone all'idea che lui sposi una kicie, poiché a lui non piacciono e non piace neanche sarjarim. mokuren non capisce il bisogno di sev di obbedire alla volontà paterna, e in fondo entrambi non capiscono nulla dell'amore, lei presa dal suo desiderio di libertà e lui affascinato dalla bellezza di lei. arrabbiata, mokuren smette di vedere sev, fino al giorno in cui lui va a cercarla alla stessa finestra dove l'ha vista la prima volta, implorandola di salvare suo padre, che si trova in fin di vita per un incidente.
mokuren è così costretta a svelare tutto a moodo e alla dama anziana. ma neanche i kicies possono fare miracoli, e il papà di sev muore senza che lei sia riuscito ad aiutarlo.
perché esistono i kicies allora, se non riescono ad alleviare il dolore e la pena degli altri? perché a loro è dato solo il potere di comprendere il dolore e la possibilità di pregare e cantare?
disperata, prega la dama anziana di far tornare moodo da lei, che se n'è andata offesa per le menzogne di mokuren. l'abbandono dell'amica è un peso troppo grande per chi ha perso i genitori, per chi è stata ingannata dai suoi stessi nonni solo per avere dei soldi, per chi è stata abbandonata da quello che credeva amore. la dama anziana la consola e le promette di provare a far tornare moodo da lei.


questa terza parte insomma è davvero densissima di eventi, e la storia di mokuren ha aggiunto poesia e bellezza e tanta malinconia.
ormai manca pochissimo al finale, dove finalmente troveremo la risposta a tutte le ultime domande su rin, su mokuren su shion e su arisu.

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