l'avevo detto che il numero dieci si concludeva con la promessa di fiumi di sangue? ebbene, in realtà sono lacrime, ma sempre di fiumi si tratta. *attenzione agli spoiler*
l'undicesimo volumetto di arrivare a te ci mette davanti a un momento di infinita tristezza squisitamente nipponica: mezza scuola si sta chiedendo che tipo di sortilegio sawako abbia fatto a kazehaya per convincerlo a stare con lei.
le solite cose da acide stronze adolescenti giapponesi che odiano e disprezzano con un'intensità che solo i colonizzatori spagnoli ai tempi di colombo e delle americhe.
immancabile anche lo scontro finale con kurumi, il boss-stronza, quella a cui sawako, che è la solita idiota, va a dichiarare la propria vittoria ma nulla di personale, anzi, sei stata un'ottima rivale. bah.
personalmente ho trovato davvero carina la scena tra yano e il professore pin, secondo me sono una bella coppia, spero che le cose si sblocchino presto tra loro due, su su.
e immancabilmente si arriva al primo appuntamento, con relative tensioni sul cosa mi metto, batticuori da tachicardia, regalini consegnati in ritardo e tanta tanta tanta tenerezza.
leggere questo manga ogni volta e come mangiare una decina di cucchiaiate di nutella: mette in pace con il mondo e con se stessi!
niente pace invece per i poveri protagonisti di hitsuji no uta. anche se penso di essere stata l'ultima al *state attenti agli spoiler!*
mondo a leggere l'ultimo volumetto,
chizuna è sempre più debole e malata e ci vuole poco perché finisca ricoverata in ospedale. kazuna dal canto suo nonostante stia cercando di vivere in modo normale, viene assalito da attacchi sempre più gravi e incontrollabili, sopratutto alla presenza di yaegashi.
i flashback di chizuna sulla sua infanzia adesso finalmente le permettono di ricordare cosa era successo a sua madre e a lei. per non essere uccisa, chizuna ha ammazzato sua madre, che voleva porre fine alle sofferenze di entrambe. per tutta la vita il padre ha tentato di nascondere la verità alla figlia allora bambina e sotto shock, e così per tutto il tempo chizuna ha dimenticato di essere stata l'assassina sua madre.
dopo aver riscoperto la verità, e nelle condizioni di salute in cui si trova, chizuna piano piano si spegne, morendo infine tra le braccia del fratello.
kazuna si sveglierà da un lungo coma senza ricordare nulla dell'anno passato con la sorella, né della sua malattia, pronto a ricominciare la sua vita da dove aveva intrapreso una svolta così decisiva e drammatica, prima dell'incontro con chizuna.
è tutto così triste, sopratutto per chizuna. il tema del ricordo viene affrontato in maniera orribile sopratutto nella parte finale: il ricordo terribile, celato per tutta la vita, che torna in mente poco prima di morire, e quello cancellato dalla memoria dell'ultima persona che l'ha amata. chizuna è un personaggio bellissimo e drammatico, al confronto del quale kazuna è soltanto un'ombra sbiadita.
adesso che è terminata, posso dire che è stata una bellissima serie per quanto triste e spesso angosciante. recuperatela a qualsiasi costo e speriamo di rivedere kei tome in italia al più presto.
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