preso per caso e per fortuna! questo volumetto bonellide è stato presentato a lucca a inizio novembre e adesso è arrivato per noi sfigati che non ci siamo andati a lucca ed è disponibile in edicola e in fumetteria.
davvero era in principio un web comics - che la sottoscritta non seguiva - che è stato poi riscritto tavola per tavola proprio per la pubblicazione in cartaceo. a quanto mi hanno detto la versione cartacea è meglio della prima. e ti credo. farlo peggio la seconda...
in ogni caso.
paola barbato è una sceneggiatrice conosciuta tra i lettori di dylan dog, che con davvero ha voluto dar vita a un progetto abbastanza nuovo e "alternativo" per questo genere di pubblicazioni italia: davvero è ambientato nell'italia di oggi e la protagonista è una diciannovenne qualsiasi, viziata e anche abbastanza scema. *state attenti agli spoiler!*
si chiama martina ferrari e nella sua esistenza, ha detta di genitori e amici, non ha fatto che farsi viziare. è iscritta all'università ma salta le lezioni e non studia, sua madre la tratta come se avesse otto anni, suo padre benché faccia la voce grossa non riesce assolutamente a darle un freno e i suoi amici la reputano una perfetta idiota viziata e incapace di autogestirsi.
in una feroce litigata con il padre, che praticamente le spiattella in faccia che è una stronza indegna che non fa altro che deluderlo e non combinerà mai un cazzo nella vita, martina se ne va via di casa, con in tasca un malloppo di ventimila euro. però, il padre è cretino ma ventimila euro in contanti così... complimenti.
martina prende e se ne va, mentre la madre è al lavoro e il padre pensa che tanto ora tornerà presto. però lei non torna, anzi, decide che questi ventimila euro vanno pur goduti, così prende un treno e da brescia va fino a milano a fare shopping. quando arriva lì si decide, dopo la sua brava sessione di spese, a riaccendere il cellulare e viene chiamata da madre, padre, nonna, zie varie, l'amica scopa-in-culo, l'ex stronzo eccetera, tutti a dirle che lei, povera scema incapace di badare a se stessa, non può stare sola in un'altra città perché è assolutamente irresponsabile e idiota e viziata eccetera. quale migliore cosa da dire a una ragazza che è scappata da casa perché non ne può più di farsi dire le stesse cose.
stanca di sentirsi prendere per deficiente da tutti, martina li manda con poca eleganza a fanculo e decide di rimanere a milano per un intero anno, mentre i genitori si disperano e non pensano che basterebbe un controllino con i tabulati telefonici per sapere dove si trova la figlia.
martina a milano passa una settimana in albergo, spendendo e spandendo e senza preoccuparsi di nulla. fin che ci sono i soldi... a un certo punto però il gestore dell'albergo le chiede qualche spiegazione e le spiega a sua volta che in quel modo non potrà rimanere davvero a milano da sola per un anno, e la invita a cercare una stanza in affitto in una casa per studenti e magari un lavoretto.
in una feroce litigata con il padre, che praticamente le spiattella in faccia che è una stronza indegna che non fa altro che deluderlo e non combinerà mai un cazzo nella vita, martina se ne va via di casa, con in tasca un malloppo di ventimila euro. però, il padre è cretino ma ventimila euro in contanti così... complimenti.
martina prende e se ne va, mentre la madre è al lavoro e il padre pensa che tanto ora tornerà presto. però lei non torna, anzi, decide che questi ventimila euro vanno pur goduti, così prende un treno e da brescia va fino a milano a fare shopping. quando arriva lì si decide, dopo la sua brava sessione di spese, a riaccendere il cellulare e viene chiamata da madre, padre, nonna, zie varie, l'amica scopa-in-culo, l'ex stronzo eccetera, tutti a dirle che lei, povera scema incapace di badare a se stessa, non può stare sola in un'altra città perché è assolutamente irresponsabile e idiota e viziata eccetera. quale migliore cosa da dire a una ragazza che è scappata da casa perché non ne può più di farsi dire le stesse cose.
stanca di sentirsi prendere per deficiente da tutti, martina li manda con poca eleganza a fanculo e decide di rimanere a milano per un intero anno, mentre i genitori si disperano e non pensano che basterebbe un controllino con i tabulati telefonici per sapere dove si trova la figlia.
martina a milano passa una settimana in albergo, spendendo e spandendo e senza preoccuparsi di nulla. fin che ci sono i soldi... a un certo punto però il gestore dell'albergo le chiede qualche spiegazione e le spiega a sua volta che in quel modo non potrà rimanere davvero a milano da sola per un anno, e la invita a cercare una stanza in affitto in una casa per studenti e magari un lavoretto.
così inizia il tentativo di trovare un buco in cui vivere senza dilapidare un patrimonio e riesce così a trovare una stanza squallida e minuscola in un appartamento misto, gestito da tale alessia, una nazisciattona, e abitato da altre sette persone. per una figlia unica abituata a vivere in una casa gigantesca da borghesi bene...
tra i coinquilini risaltano i muscoli di riccardo, sciupafemmine che va in giro per casa seminudo reggendo un asciugamano sui fianchi senza mani, sara, stronzetta isterica che schiavizza il fidanzato alberto, dario, quello depresso, e rusco, quello che fa il caffè. più un'altra voce che viene da dietro una porta e che sicuramente scopriremo nel prossimo numero a chi appartiene.
martina si ritrova così circondata da gente parecchio diversa da lei, persone che sono l'esatto contrario di quella viziatella che lei è stata fino ad adesso ma anche l'esatto contrario delle persone che ha conosciuto e frequentato fino ad adesso. ora per lei, tra paranoie e difficoltà, inizia la vera battaglia per rendersi una donna matura e indipendente.
questo numero mi è piaciuto parecchio, la storia è parecchio convincente e coinvolgente, il presupposto da cui parte è interessante e poi fa piacere per una volta leggere una storia così ambientata nel proprio paese. se con davvero paola barbato voleva fare uno shoujo italiano, direi che c'è riuscita. i giapponminchia possono lamentarsi quanto vogliono della definizione, ma questo è un fumetto per ragazze alle prese con i soliti problemi tardoadolescenziali, presto arriveranno amori e amicizie eccetera. interessanti i disegni, anche se non è proprio il mio stile preferito, però non si può che riconoscere un'ottima qualità grafica.
in definitiva ve lo consiglio caldamente, è una buona lettura e sopratutto un interessantissimo esperimento. dopo tanti fumetti italiani scritti ad hoc per un pubblico di maschietti, davvero è una bella sorpresa per noi femminucce!