Pagine

martedì 3 luglio 2012

edgar e allan poe

i due fratelli edgar e marybell riescono miracolosamente a scampare a una morte quasi certa e trovano rifugio nel clan dei poe, in un paesino dove si coltivano le rose.
la felicità dei due però non dura molto, e in breve si svela il segreto dei poe: sono dei vampiri, mostri immortali che si nutrono di altre vite.
ovviamente, anche i due fratelli vengono vampirizzati e successivamente adottati da una bellissima coppia di vampiri adulti.
il manga non segue nessuna linea temporale, ogni capitolo è un episodio a sé ma insieme compongono un'unica storia. quella di edgar, intrappolato per sempre nel tempo a quattordici anni, un adolescente che da due secoli intreccia la sua esistenza con quella degli esseri umani.
l'idea di raccontare alcuni eventi della vita di edgar in ordine non necessariamente cronologico sembra voler sottolineare al meglio la condizione stessa del vampiro: che senso avrebbe parlare di cronologia per una vita che si è cristallizzata in un attimo e che si è tirata fuori dal tic tac di qualsiasi orologio, che ha superato la debolezza del naturale indebolimento umano per diventare eterna?
l'atmosfera che si respira tra le pagine di edgar e allan poe non è di certo quella da manga horror, anzi. moto hagio riesce splendidamente a creare una storia romantica e sospesa nel tempo, preferisce lasciare riflettere i suoi vampiri sulla loro condizione maledetta piuttosto che lasciarli a divorare gente in giro.
edgar è costretto ogni pochi anni a spostarsi da una città all'altra per evitare che venga riconosciuta la sua vera natura. marybell, sua sorella, è il suo unico amore, unitamente ad allan, che lui stesso vampirizza. edgar è in effetti l'unico protagonista, allan è un personaggio parecchio secondario, e su questo il titolo italiano trae un po' in inganno.
alla faccia di chi pensa che i fumetti siano roba per bambini, il clan dei poe (questo è il titolo originale) è un'opera drammatica di rara bellezza e poesia, una decadente e gotica riflessione sull'immortalità e la solitudine, sulla condizione agghiacciante del vampiro: intrappolato in un unico momento eppure in grado di vivere per sempre e di veder scorrere il tempo fuori di sé, affascinante eppure costretto a fuggire qualsiasi legame troppo intenso.
graficamente parlando, certe tavole raggiungono quasi la perfezione, in generale tutto il manga si mantiene su un livello altissimo, tipicamente anni '70, con tavole decoratissime, sfondi spesso assenti, moltissima attenzione visiva ai personaggi e alla loro espressività.
un piccolo capolavoro che ha il solo difetto di essere stato pubblicato da ronin, casa editrice che continuo a detestare. l'edizione non è malvagissima, ma sono sicura che chiunque altro avrebbe fatto di meglio.
rimarrò con il dubbio.

10 commenti:

  1. Ce l'ho e non l'ho ancora lettooo.. sto passando un periodaccio a lavoro e non riesco a fare nulla per me, figuriamoci leggere! ;_;

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dai dai, approfitta delle vacanze estive per leggerlo, ne vale la pena!

      Elimina
  2. come ho già scritto su FB, questa recensione è splendida e rende giustizia a uno splendido manga! Soprattutto hai fatto un'osservazione molto acuta sul tempo, che perde la sua linearità e diventa labirintico, va sempre avanti e indietro, proprio perché si colloca nella prospettiva dell'eterno, in cui le idee di "prima" e "dopo" perdono la loro rigidità. Condivido anche il commento sull'atmosfera di poetica decadenza : alcuni passaggi fanno molto Baudelaire! Certo, rispetto ad altre opere della Hagio, i Poe indulgono molto più sull'aspetto estetico che su quello narrativo, ma a me è sembrato un modo molto affascinante di parlare di vampiri : la voluttà della morte attraverso gli occhi di due eterni adolescenti...pura poesia! Anche io detesto la Ronin, ma li ringrazio per averci portato i Poe :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie mille per i complimenti ^///^
      ma in fondo chi è che non detesta ronin??? non ci credo che c'è qualcuno che apprezza davvero quelle edizioni =_=
      magari scelgono buoni titoli, però quel bordeaux non si può guardare ;_;

      Elimina
  3. quel bordeaux è repellente U___U e, a parte i Poe, Hiroshima e Kokko-san, non sono entusiasta nemmeno dei loro titoli... Se la Hagio dovesse tornare in Italia - incrociamo tutti le dita!! - spero che non capiti di nuovo fra le loro zampine ;)

    RispondiElimina
  4. bah, in fondo il titolo di furuya che hanno pubblicato loro è tanto male, a me è piaciuto parecchio...

    in ogni caso sì, la hagio se torna, speriamo non da loro!

    RispondiElimina
  5. Io non l'ho ancora preso ma devo dire che mi ispira. Prima o poi mi capita davanti un'offerta come si deve! In ogni caso è interessante questo tema del vampiro bloccato per sempre in un momento "scomodo" della sua vita, per cui deve sempre spostarsi per non essere scoperto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. a me ha vagamente ricordato intervista col vampiro, non tanto per la storia quanto per l'atmosfera.
      puoi cercarlo magari in qualche fiera, non credo sia facilissimo da trovare all'usato, mi sa che l'abbiamo comprato in pochi =_=

      Elimina
  6. Mi hai fatto venire voglia di provare almeno a sfogliarlo in fumetteria °_° Moto Hagio non è proprio il mio (così come i manga anni '70, mi sa) però la storia, e in questo specifico caso anche i disegni, mi ispirano molto. Guarderò èwé

    RispondiElimina
    Risposte
    1. guarda guarda! a sua difesa posso dire che dello shoujo anni 70 non ha niente a che vedere, almeno se ti riferisci a piagnistei di orfane povere e derelitte.
      è una storia bellissima, ben disegnata e ben scritta, non può non piacere >_<

      Elimina