ah che bella la domenica! pigiama e niente da fare tutto il giorno! son cose che prima non apprezzavo, mi son bastati un paio di giorni di lavoro per cambiare punto di vista. sono una persona volubile? beh, di sicuro il mio parere su certe cose non cambia tanto facilmente. ho letto il quarto numero di hitsuji no uta ieri e non so più che voto dare a questo manga: è troppo bello, le stelline di anobii mi mettono in difficoltà.
ora dico, carissima kei tome, va bene fare una storia coinvolgente, ma non puoi farmi sbroccare ogni volta che finisce un volume!
*attenzione* spoiler! i nostri due poveri fratellini sono sempre più incasinati con questa strana malattia che li costringe all'autoisolamento, con il terrore di ferire gli altri, lei sempre incatenata all'ombra di un padre che la vedeva come un sostituto della madre e lui consapevole di essere per la sorella il surrogato del padre, con tutta la sequela di problemi che ne nascono: un'amore/odio anagraficamente incestuoso per una persona che dovrebbe essere la sorella ma che in realtà è un'estranea che da poco si è infilata nella sua vita assieme alla scoperta di non essere una persona normale. quanto ci metterà kazuna prima di impazzire del tutto? senza contare che, se prima gli "attacchi" lo coglievano solo in presenza di yaegashi, che dal canto suo non sa più che fare, lacerata tra l'affetto e la paura che prova per kazuna, adesso anche chizuna gli fa perdere il controllo. ma cos'è esattamente che lo trasforma in un mostro che desidera il sangue altrui? l'amore? la passione? il desiderio? molto plausibilmente qualcosa del genere, e il fatto che la causa scatenante adesso sia la sorella è un bel problema. in ogni caso la situazione va degenerando sempre di più, il vortice di sentimenti tra i personaggi sta aumentando la sua intensità pagina dopo pagina e i due takashiro non mi sembrano affatto nell'occhio del ciclone, ma sono i primi a farsi trascinare portandosi dietro gli altri, che lo vogliano o meno. per il prossimo numero mi aspetto sangue e lacrime a fiumi.
altro bell'acquisto - che però non mi ha fatto gridare al miracolo come speravo - è stato happiness di usamaru furuya. fino ad adesso questo autore mi era piaciuto parecchio, grottesco in 51 modi per salvarla e visionario e surreale in genkaku picasso, mi aspettavo qualcosa di più in questa raccolta di storie. dalla quarta di copertina goen strilla di storie adulte, crude e drammatiche. nulla da dire sul crudo e volte anche sul drammatico... ma adulte? bah, valli a capire 'sti giapponesi...
*attenzione* mini-spoiler! le storie sono incentrate quasi tutte su ragazzine stramboiodi, per un motivo o per un altro. ragazze che si fanno usare come bambole o che sono disposte a qualsiasi cosa per l'uomo che amano, altre che vogliono diventare icone per l'uomo che le ama, chiunque esso sia, ragazze stupide abbandonate dalla società e dalla famiglia, incapaci di reagire al male che subiscono, ragazze che si svendono per niente con uomini orribili e privi di qualsiasi scrupolo, o che si ammazzano di allucinogeni inneggiando a satana (pensavo che il satanismo attecchisse di più nei paesi a maggioranza cristiana, giusto per spirito di contraddizione), ragazze che son poco più che bambine, vittime dei classici bulletti da manga che venerano idol da due soldi come nuovi messia (cosa che a furuya a quanto pare piace non poco). sarà forse perché ho letto tutte le storie una dopo l'altra, ma alla fine ho trovato tutto molto poco plausibile (davvero in giappone le liceali si comportano così? o lo fanno dappertutto e non mi sono mai resa conto di che razza di gente malsana esiste in questo mondo?) e molto poco adulto. però le tavole folli di furuya mi piacciono sempre tanto, ne la canzone del diavolo mi sono davvero rifatta gli occhi, anche se la storia che ho preferito è e se..., poche pagine in cui due ragazzine sul treno giocano appunto al "e se..." forse per il tempo di un viaggio oppure all'infinito.
insomma, se vi piacciono le storie un po' surreali e in fondo inconcludenti, bene, leggetevelo. altrimenti lasciate stare. personalmente lo classifico come un volume che supera la sufficienza ma che - come si diceva a scuola - poteva dare di più. in ogni caso, caro furuya, mi aspetto di meglio da te. e cari goen, mi aspetto altro di quest'omino da voi (marie, marie, marie!)
la soddisfazione massima però è arrivata con il primo volumetto di supplement di mari ozaki. non solo perché speravo di poterlo leggere da secoli, ma perché davvero ogni tavola è un capolavoro e perché mi è bastato arrivare a meno di metà per affezionarmi a tutti i personaggi.
*attenzione* spoiler anche qui! *♪siamo davvero nel futuro che immaginavamo allora?♪* ecco. uno arriva a superare il quarto di secolo e ripensa a quando stava al liceo a far progetti grandiosi sul futuro, si guarda allo specchio e capita che non si riconosce più. alzi la mano chi si trova in una situazione diversa, si faccia i complimenti da solo e sappia che ha tutta la mia invidia. diciamo che in una situazione simile ci si trova anche minami fujii, ventisettenne, lavoratrice feroce, impantanata in un rapporto che va a rotoli, in piena crisi: con il suo ragazzo va di schifo, il lavoro la distrugge ma non riesce ad allentare la presa, non vuole ritrovarsi a cinquant'anni come una zitellona acida tutta casa e ufficio, ma il come riuscire a scampare a tutto questo non le è chiaro. sopratutto visto che il ragazzo l'ha scaricata e ora è definitivamente e ufficialmente sola. le avances del collega (bellissimo!) ishida non tardano ad arrivare, ma arriva - puntuale come in ogni manga per fanciulle, adulte o meno che siano - il classico momento in cui lui fa una cretinata qualsiasi e lei si convince che gli piaccia un'altra. queste donnine del sol levante non riescono assolutamente a capire quanto animaleschi siano i maschi quando hanno intenzione di comunicare alla femmina che quello che desiderano è una buona sessione di capriole e rotolamenti sul materasso o da qualsiasi altra parte: cara la mia fujii, stava cercando di farti arrivare un messaggio, della tua bionda collega non gli importa di meno! mentre i due giocano a non capirsi e a non farsi capire, ecco arrivare il terzo incomodo che nel giro di poco, tra una figuraccia sul treno e un lavoro da sbrigare insieme, si conquista il cuore di fujii alla strafaccia di ishida.
un bellissimo primo volume che non fa che farmi ben sperare per tutto il resto. disegni straordinari, personaggi "veri", situazioni un po' più vicine a noi che il liceo l'abbiamo superato da un pezzo. se non l'avete già comprato non avete nessunissima scusa. alzate il culo dalla sedia (magari domani, che di domenica le fumetterie sono chiuse) e andate immediatamente a comprarlo.