io sono una maga delle spezie.
so usare anche il resto. minerali, metallo, terra e sabbia, e pietra. le gemme splendenti di luce fredda e limpida. i liquidi che ti accendono gli occhi di bagliori variopinti finché non riesci a vedere altro. ho imparato tutto sull'isola.
ma la mia passione sono le spezie.
ne conosco origini, significato dei colori, profumi. posso chiamarle una per una con il nome assegnato loro quando la terra si spaccò come una scorza per offrirle al cielo. il calore che emanano mi scorre nelle vene. dall'amchur, la polvere di mango, allo zafferano, tutte si piegano ai miei comandi. un sussurro e mi svelano proprietà segrete e poteri magici.
vado decisamente a rilento con i romanzi per ora. sarà colpa della pigrizia o dei mille pensieri che mi fanno perdere il filo.
l'ultimo libro che ho letto è la maga delle spezie di chitra banerjee divakaruni. mi aveva colpito il titolo, mi aveva colpito la copertina, mi aveva colpito quello che c'è scritto sulla quarta di copertina.
ho decisamente fatto bene a lasciarmi colpire tante volte. la maga delle spezie è un romanzo che sa di controluce e di quell'odore che hanno solo le nonne, il profumo della cucina e delle creme per le mani, sa di carezze rugose e di occhi scintillanti.
una giovane indiana, dotata di poteri magici, conduce una vita lussuosa nel suo piccolo villaggio, adorata e temuta persino dalla sua stessa famiglia. annoiata della monotonia dei giorni, richiama con la mente i pirati, nella sua testa eroi romantici che affrontano il mare e le avventure, nella realtà uomini sanguinari e senza scrupoli, che sterminano la sua famiglia e la rapiscono convinti di poter ottenere fortuna da quella maga ragazzina. ancora una volta il suo potere la salverà, riuscirà a sottrarsi ai pirati per giungere in un isola misteriosa e magica, dove dimora la prima madre e dove le fanciulle che hanno il potere possono imparare a comprenderlo e usarlo al meglio, dove possono diventare delle maghe.
la nostra, fin da sempre la più brillante quanto arrogante, diventa così una maga delle spezie. ma per esserlo dovrà rinunciare a se stessa: il fuoco di shampati le ruberà la giovinezza e la bellezza, le porterà via il diritto di avere una vita e di essere felice, di avere degli affetti, di conoscere l'amore, perché l'unica ragione di essere di una maga delle spezie è aiutare chi ne ha bisogno.
e il fuoco stesso la farà rinascere come vecchia venditrice in un piccolo bazar indiano in oakland, per aiutare gli indiani che vivono in america a realizzare i loro sogni e vivere al meglio le loro vite.
tilo, questo il nome che lei stessa si è scelta diventando una maga, non riesce però a rimanere fedele a quanto giurato quando ha ottenuto di divenire quella che è: è entrata troppo nelle vite di chi le ha chiesto una mano, spesso sbagliando, e adesso un uomo misterioso sembra volerle fare infrangere l'ultimo dei tabù.
la maga delle spezie è un romanzo ben scritto e con una bella storia, una storia d'amore che racconta tanti tipi di amore, quello di tilo per il suo popolo, quello della grande madre per le sue allieve, quello per i singoli individui che ogni giorno entrano ed escono dalla bottega, quello strano e inesperto per l'americano misterioso, quello per le spezie e sopratutto per la magia antica e preziosa che custodiscono.
un po' deludente il finale. non nei fatti, ma nel modo. avevo immaginato già da un po' qualcosa del genere, ma speravo anche in un' altra conclusione, invece è un finale un po' troppo stemperato, che stona con l'intera narrazione. pazienza, si fa leggere anche così, però fa un po' tristezza quando un libro si spegne poco prima dell'ultima riga.
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