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giovedì 12 gennaio 2012

"eco" di guillaume bianco e jérémie almanza - parte I

confesso che sono secoli che volevo leggere eco, da quando iniziai a vedere le prime immagini, quando il progetto métamorphose era ancora abbastanza giovane. l'occasione di comprare i primi due volumi, gli unici usciti fino ad adesso, si è finalmente presentata andando a parigi e scegliendoli direttamente dalla libreria: già di per se è bellissimo comprare libri in negozio, figuriamoci quando si sono desiderati per così tanto tempo!
andiamoci con ordine: i due volumi di eco sono stupendi già a guardarli nello scaffale. non potevo aspettarmi nulla di diverso sapendo chi sta dietro il progetto editoriale.
le copertine sono a dir poco ammalianti con quei ghirigori e quei disegnini che oscillano tra il puccioso e l'inquietante: nella prima forbici, aghi, fili e rocchetti e una cornice di arbusti e fiori e strani animaletti a incorniciare la figura di una bambina dallo sguardo curioso e ingenuo. voi avreste saputo resistere?


eco - volume 1 - la maledizione degli shackelbott

ATTENZIONE: SPOILER!!!
eco è una bambina di dieci anni, unica figlia degli shackelbott, famosissimi e apprezzatissimi fabbricanti di bambole. nonostante i genitori della piccola siano così bravi a creare giocattoli, non riescono mai a trovare un po' di tempo da passare con la figlia, e così eco cresce sola, nel suo mondo immaginario e nella casa immensa e sempre ordinata, dove si sbizzarrisce a creare vestiti e bamboline con i scarti di stoffa che i suoi genitori le mettono a disposizione, senza mai però riuscire ad eguagliare il loro talento.


un giorno però il signor shackelbott chiede a eco di fare un'importante consegna: deve portare tre bambole cucite apposta per il compleanno della figlia del ministro, non c'è tempo da perdere! e così eco, felice di sentirsi importante e utile, accetta l'incarico. sulla strada però incontra una vecchina con un bambino, entrambi poveri e vestiti di stracci. decide di regalare le bambole al bambino e la vecchina le da in cambio quattro oggetti - un cactus, un guscio di baco da seta, un pezzetto di selce e una piccola noce - e le assicura che se inseriti dentro una bambola la renderanno viva e senziente.
convinta di aver fatto uno scambio più che vantaggioso e che le bambole vive porteranno la sua famiglia all'apice del successo, eco torna felice a casa.


ma a casa si scatena il putiferio, i signori shackelbott sono convinti che ormai non riusciranno più a mantenere alta la loro reputazione e che la loro fine sia vicina, vedono solo miseria davanti a loro e sono sicuri che la colpa sia di eco. sua madre, impazzita, la maledice per tre volte, mentre la piccola, disperata, non riesce neanche a spiegarsi e a parlare dei quattro oggetti magici.

così per eco inizia un lungo periodo di solitudine all'interno della sua stessa casa, con i suoi che neanche le rivolgono più la parola. il tempo passa e gli unici amici di eco sono quattro pupazzini che lei stessa ha cucito e a cui ha donato gli oggetti magici dati dalla vecchia mendicante. esopo, epitteto, diogene e socrate (uso gli equivalenti italiani dei nomi giusto per comodità) saranno la nuova famiglia di eco, si prenderanno cura di lei, la coccoleranno e le insegneranno tutto quello che c'è scritto nei libri della grande biblioteca di casa.
tutto sembra finalmente tornato a una parvenza di normalità, quando un giorno eco inizia a star male, a passare dalla gioia al pianto, dalla calma all'inquietudine, dal caldo al freddo in un attimo. la strana sensazione non sembra voler smettere, anzi con il tempo peggiora ed eco si sente cambiare e mutare e ogni parte del suo corpo le fa male. così si decide ad andare nella stanza di sua madre, dove si trova un enorme specchio, per costatare con i suoi occhi cosa le sta succedendo. e a posto di eco, nello specchio c'è un mostro! le sue braccia sono più lunghe, le gambe e i fianchi più grossi, i capelli più scuri e le labbra più carnose. due strane cose morbide le sono cresciute sul petto e le fanno male e il dolore arriva fino alla pancia. sotto l'ombelico ci sono degli strani orribili peli neri e in mezzo alle gambe inizia a perdere del sangue, il suo sangue! terrorizzata, eco è convinta che le maledizioni di sua madre abbiano finalmente avuto effetto. ma quanto tempo è passato da quando gliele ha lanciate? da quanto non si guardava in uno specchio? e sopratutto come farà a tornare quella di un tempo? l'unica che può aiutarla è la principessa delle nuvole ed è da lei che eco e i suoi amici si recheranno per sciogliere la maledizione...


alla bellezza della storia e del modo in cui è vissuto il passaggio infanzia/adolescenza, traumatico sopratutto per una bambina che non ha mai avuto accanto una donna più grande a spiegarle i cambiamenti del suo corpo, si aggiunge la bellezza dei disegni. dei veri e propri quadri a ogni pagina, dalla piccola eco, dolcissima con il suo testone e i suoi cappelli buffi, circondata da pupazzetti goffi e teneri, ai bellissimi paesaggi che sembrano fotografati con un fish-eye. i colori delicati degli acquerelli e le forme a volte grottesche dei volti e delle case attorno a eco, che nei disegni sembra sempre risplendere di luce propria, non fanno che accentuare la purezza d'animo di una bimba in un mondo troppo strano e storto per essere compreso.

semplicemente un capolavoro! presto la recensione del secondo numero.
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2 commenti:

  1. io lo devo comprare *_* è nella mia wishlist tipo da un anno -_-"
    intanto però di Almanza ho comprato "Aristide broie du noir". Stupendo!

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  2. almanza io non lo conoscevo proprio a dire il vero prima di leggere eco, anzi, eco l'ho trovato perché conoscevo bianco e seguivo (e ancora adesso) le pubblicazioni di questa collana...
    decisamente però è un disegnatore interessante, spero di trovare qualche altra cosa sua, intanto vado a cercare informazioni su questo titolo che hai scritto tu! ^^

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