siamo quasi alla fine del nostro viaggio con emilio salgari, alla conquista della luna, la penultima tappa tocca a me e... come al solito non so nemmeno da dove cominciare!
e dunque comincio con una confessione: io salgari non l'avevo mai letto. anzi l'avevo proprio snobbato e avevo anche un po' di paura quando ho deciso di acquistare questo libro - che è stato pubblicato da cliquot grazie al successo del crowdfunding che ha permesso di rendere possibile questa antologia - di trovarmi davanti qualcosa di troppo... antico, se non addirittura vecchio.
però i ragazzi di cliquot mi ispirano parecchia fiducia e visto l'entusiasmo con cui hanno puntato su alla conquista della luna ho deciso di provarci.
ve l'ho mai detto che sono bravissima anche nei ripensamenti?
non avrei potuto scegliere un libro che mi avrebbe sorpreso più di questo. (e giuro che non snobberò mai più salgari!)
copertina del libro e una foto che mi è stata ispirata da claudia di girodelmondoattraversoilibri |
alla conquista della luna raccoglie alcuni racconti già editi di salgari tra il 1894 e il 1905, tra i quali anche ovviamente quello che da il titolo alla raccolta, ed è arricchito da una dettagliata e curata prefazione di felice pozzo, studioso dell'opera di salgari, fondamentale per chi, come me, si ritrova per la prima volta davanti a un'opera di proto-fantascienza.
una delle illustrazioni realizzate per l'edizione deluxe del libro |
limiti da superare
nonostante i racconti abbiano ambientazioni e protagonisti differenti tra loro, in tutti e sei è possibile ritrovare due tematiche fondamentali e comuni: la prima, quella più lampante, è lo scontro tra l'uomo, desideroso di superare i propri limiti, di spingersi oltre, di dominare la natura e, di conseguenza, la natura che si impone come forza invincibile e indomabile, che seppure da ai coraggiosi che tentano di piegarla la parvenza di un successo, subito riconferma la propria superiorità.
rifacendomi a quanto dice pozzo nella prefazione, c'è, in questi racconti, da un lato una profonda sfiducia nelle capacità scientifiche umane e nel progresso tecnologico, ma dall'altro, quasi come una speranza celata più per buon senso che per rassegnazione, l'immaginazione che si fa scoperta, conquista, coraggioso e fiducioso innalzamento dell'uomo e delle sue capacità, volto a rendersi libero - un giorno forse troppo lontano nel tempo - dalle limitazioni fisiche naturalmente imposte.
salgari, se forse non si fida troppo della tecnologia del suo secolo, è un positivista illuminato che pone la scienza come unica risposta, rifuggendo da ogni forma di superstizione o di creduloneria.
lo scontro uomo-natura è quasi titanico: gli eroi dei racconti di salgari sono, metaforicamente, dei giganti, anzi dei titani in senso stretto, degli aspiranti prometeo che sognano la possibilità di aprire nuove strade al genere umano, di condurlo lungo il sentiero del progresso e di renderlo libero dalla piccolezza cui è costretto a soggiacere nei confronti delle leggi fisiche e della spaventosa, crudele grandezza del mondo e dei suoi misteri.
salgari ci pone però, dopo questo scontro, davanti alla seconda tematica presente pressoché in tutti i racconti, ovvero la follia: l'uomo che tenta la sfida, che si pone un passo otre al limite invalicabile, che va oltre il suo stesso essere uomo, esce dallo scontro non solo sconfitto, ma turbato e provato così fortemente nel profondo da aver perso la ragione, privo persino di quel bene, l'intelletto, che lo rendeva, se non pari alla natura, almeno superiore all'animale.
noi vogliamo tentare, con quella novella forza, d'innalzarci senza posa fino a uscire dall'orbita della terra e cadere sulla luna o su qualche altro astro, ciò che io e il mio amico crediamo possibile.
favole dal futuro
non avevo mai sentito parlare di proto-fantascienza prima di leggere alla conquista della luna, ma le fantasie salgariane mi hanno affascinata particolarmente, proprio per la loro doppia essenza di futuristiche e passate al contempo.
è trascorso più di un secolo da quando salgari immaginava la sua macchina volante che avrebbe permesso a due uomini di toccare il suolo lunare, e le descrizioni dei marchingegni inventati dai protagonisti di questi racconti ci strappano un sorriso per la loro ingenua semplicità, almeno quanto ci stupiscono per la straordinaria capacità di anticipare, seppur solo come frutti di fantasticherie letterarie, quei traguardi che sono ancora oggi considerati pietre miliari nella storia del progresso, come, appunto, la conquista della luna, di cui lui parla nel 1904, appena sessantacinque anni prima dell'allunaggio.
quella di salgari non si può che definire fantascienza, per quanto oggi ci appaiono infantilistiche alcune soluzioni da lui adottate e forse un po' sbrigative le sue spiegazioni, ma è una fantascienza che ha più il sapore delle favole, con quel gusto particolare per la narrazione, le emozioni e anche una sorta di messaggio morale, di insegnamento, se preferite.
ed è una fantascienza che a noi lettori dei non-più-primi anni duemila, abituati a un immaginario fantascientifico che si preoccupa di essere il più possibile verosimile e credibile,prendendo spesso spunto da ipotesi e fatti scientificamente accreditati, non può che costringerci alla sospensione dell'incredulità e ci risucchia all'interno di viaggi fantastici, narrati con emozione e passione, dagli abissi profondi fino agli spazi inesplorati.
il segnalibro creato per il crowdfunding con una bozza dell'illustrazione di copertina |
il viaggio con salgari è iniziato su il giro del mondo attraverso i libri, una banda di cefali e si concluderà tra pochi giorni su il mondo urla attraverso la porta!
quando si dice il potere della fantasia
RispondiEliminain effetti per certe cose è quasi profetico!
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