entriamo nel vivo del racconto con questo secondo volume di a sort of fairytale (del primo ho parlato qui), la serie distopica e fantasy scritta da paolo maini e disegnata da ludovica ceragatti, e cominciamo già a prepararci al finale, dato che il prossimo sarà il volume conclusivo.
sorpresa da un gruppo di predoni che hanno assaltato il camion su cui stava viaggiando, la piccola zoe è riuscita a salvarsi e a scappare dal nemico grazie all'aiuto di un gigantesco mutato, una creatura dall'aspetto minaccioso ma dall'animo gentile.
adesso, zoe e il suo amico - che per comodità da ora in avanti chiameremo grunt - si ritrovano ad affrontare un viaggio quasi impossibile attraverso il deserto per giungere fino all'avamposto diciotto, uno dei pochi rimasti, dove zoe spera di poter incontrare i suoi genitori.
certo è che non è facilissimo entrare in un forte barricato pieno di gente terrorizzata dalle mille minacce del mondo esterno con un enorme bestione dotato di zanne, corna e artigli e con solo una bimba a garantire che non sia un pericolo.
ma grunt ha parecchi segreti - un paio ce li ha già svelati in questo volume, ma altri rimangono ancora un mistero che non vedo l'ora di scoprire nel volume conclusivo - e grazie alle sue capacità, riesce a passare più o meno inosservato... almeno all'inizio.
scoperta la verità sul misterioso accompagnatore della ragazzina, gli abitanti dell'avamposto diciotto non avranno molta voglia di fidarsi di quella che è solo una mocciosa, e mentre grunt è in pericolo, minacciato da quella stessa gente a cui appartiene la bambina che ha protetto.
intanto, fuori dalle porte dell'accampamento arriva anche il cacciatore, giunto seguendo le traccie di grunt e zoe, pronto a dichiarare guerra agli abitanti dell'avamposto.
in questo volume, oltre al crescendo di avvenimenti che fanno da preludio allo scontro finale, si ritrova tutto quello che aveva reso la prima parte della storia tanto avvincente quanto malinconica e in qualche modo poetica. in un mondo spietato e moribondo, una bambina e un gigantesco mutato sembrano essere l'ultima forma di innocenza e ingenuità ancora in vita.
il loro rapporto va al di là delle differenze e al di là delle parole - o dei grugniti, nel caso di grunt - e si basa solo sull'affetto nato per caso in mezzo al pericolo, su quella voglia di collaborare, di proteggersi a vicenda e di salvarsi.
le scene tra grunt e zoe sono piene di dolcezza e di malinconia, hanno il sapore amaro delle cose belle che non possono durare per sempre, perché in ogni mondo, distopico o meno, nessun adulto lascerebbe una bambina tra le braccia di un bestione che potrebbe mangiarla come un cosciotto di pollo, e la speranza è comunque che quella bambina ritrovi i suoi genitori.
come andranno poi le cose tra loro e grunt? beh, tocca aspettare ancora un po' per scoprirlo.
in attesa dell'ultimo volume, io continuo a consigliarvi la lettura di a sort of fairytale, e per qualsiasi altra informazione vi rimando alla pagina facebook di noise press.
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