giovedì 31 marzo 2016

intervista a giulio macaione

sono poche le cose che mi fanno provare un po' di quello strano sentimento di orgoglio e attaccamento alla mia isola, una di questa è la vicinanza, seppur solo geografica, con le persone che stimo. una di queste è un bravissimo artista che negli ultimi anni si è fatto conoscere al grande pubblico con ofelia (di cui abbiamo parlato qui), e di cui presto uscirà per bao publishing un nuovo, promettentissimo graphic novel, ambientato proprio a palermo: basilicò.
giulio macaione è, senza voler sviolinare troppo, uno dei miei fumettisti italiani preferiti: ofelia è un personaggio che mi è rimasto dentro al cuore, adoro i gatti che disegna, mi piacciono da morire le sue storie e darei la mano sinistra per saper disegnare come lui (anche se poi ci starei un casino di tempo a scrivere qui, ma ne varrebbe la pena).

come al solito, sono sempre un po' recalcitrante quando si tratta di proporre un'intervista a un fumettista, ho sempre paura di rubare tempo prezioso. ma giulio, oltre ad essere un autore fantastico, è un ragazzo adorabile, che ha accettato subito la mia proposta di rispondere a qualche domandina... e non ha usato maiuscole! eheh!
quindi eccolo qui! buona lettura!

ciao giulio! grazie mille per aver accettato quest'intervista e benvenuto su claccalegge!
la prima domanda è forse banale, ma ci racconteresti quando hai deciso che saresti diventato un fumettista e come è iniziata in effetti la tua carriera?
- ciao clacca e grazie a te! sin da bambino ho sempre amato disegnare e il più delle volte i miei disegni erano sequenze o piccole storielle. la decisione di diventare un fumettista è arrivata quando ho iniziato a leggere i primi manga e fumetti "da grandi", intorno agli 11 anni. ho capito da subito che se volevo seguire quella strada, bologna era la città dove dovevo andare. ed è stato proprio vincendo il concorso delle kappa edizioni di bologna che ho fatto il primo passo "vero" nel mondo del fumetto (con il corto "mortén") e contemporaneamente mi sono trasferito a bologna per frequentare l'accademia di belle arti.
da non-disegnatrice, il tuo stile mi ricorda un po' il cosidetto euro-manga. quale che sia il nome che vogliamo dargli, a me piace moltissimo il tuo tratto, riassume tutto quello che nella mia "carriera" di lettrice di fumetti ho amato di più, dagli shoujo manga a w.i.t.c.h., passando per le linee morbide dei fumetti francesi. quali sono gli artisti che ti hanno ispirato – e ti ispirano – nel corso della tua carriera?
- premetto che la definizione euro-manga la trovo molto scorretta: il manga è il fumetto giapponese, quindi possiamo parlare di una contaminazione di stili, ma vi prego non diamogli una definizione! :D aggiungerei che il manga moderno, quello nato con osamu tezuka per intenderci, era ispirato a disney, quindi insomma, il fumetto è un media che cambia, si contamina e riceve mille influenze diverse, per fortuna. ok, finisco di fare il maestrino e rispondo alla domanda :) ovviamente da bambino sono stato molto influenzato dagli anime, dalla disney e dalla warner bros, ma gli autori nello specifico che mi hanno influenzato di più da ragazzino, se devo fare dei nomi, sono riyoko ikeda, vanna vinci, bilal, andrea accardi e ai yazawa. ma tuttora mi rendo conto di assorbire tanto da quello che leggo e osservo, il fumetto americano ultimamente mi ha sicuramente dato nuove influenze. se dovessi farti dei nomi tra quello che leggo adesso, ti direi margaux motin, karl kerschl, frederik peeters, fiona staples, manuele fior...
solitamente come crei le tavole dei tuoi fumetti? preferisci affidarti a carta e matita o al digitale?
- sono molto affascinato dal disegno digitale e un giorno mi deciderò a comprare una cintiq, ma al momento sono ancora attaccato alla carta (anche da lettore). il processo può variare a seconda del momento e del lavoro, ma solitamente disegno su carta, inchiostro e acquisisco al computer per colorare in photoshop.
e per quello che invece riguarda la trama, come prende vita una delle tue storie? inventi prima le situazioni, o i personaggi, o fai in modo che da un'idea di base si sviluppi poi tutto man mano che la vicenda va avanti?
- anche qui, non ho uno schema ben preciso. a volte parto dall'idea di una scena, altre volte mi viene in mente il personaggio e da lui sviluppo la trama. butto giù appunti che a poco a poco diventano una sinossi e successivamente inizio a scrivere una sceneggiatura che resta però molto elastica, perché quando inizio a disegnare apporto quasi sempre delle modifiche. i personaggi hanno la loro espressività e il loro modo di "recitare", quindi capita spesso che facciano di testa loro :)
ti ho chiesto dei fumetti, ma ci sono anche dei film, libri, degli album musicali o qualsiasi altra cosa a cui ti ispiri (o ti sei ispirato) per le tue storie? o che semplicemente ti piacciono tanto e pensi possano averti segnato in qualche modo, come autore ma anche come persona?
- ovviamente ci sono film, canzoni, libri e telefilm che mi hanno influenzato e continuano a farlo. parlando di basilicò, per esempio, volevo fare una storia che potesse ricordare un po' quelle di almdóvar, anche perché la cultura siciliana e quella spagnola hanno tantissimo in comune. un libro che ho letto mentre lavoravo a basilicò è "la miscela segreta di casa olivares" della palermitana giuseppina torregrossa. non credo di aver tratto un'ispirazione precisa da questo libro, ma di sicuro leggere della mia città e dei posti dove anche i personaggi del mio racconto si muovono, mi ha portato ad immergermi ancora di più nell'atmosfera palermitana. parlando di musica, invece, mentre lavoravo a questa storia ho riascoltato tanto "eva contro eva", l'album folk di carmen consoli, che si concentra molto su storie della provincia siciliana e per testi e atmosfere mi ha ricordato alcuni sentimenti che volevo dare ai personaggi del mio libro.
parliamo un po' di basilicò, il tuo prossimo lavoro che uscirà tra poco più di un mese per bao publishing: si direbbe abbastanza diverso da ofelia, sia per quello che riguarda l'ambientazione che per i personaggi. ce lo racconti un po'? (ma senza svelarci troppo ché sopratutto io sono mesi che attendo con impazienza!)
- basilicò è diverso da qualsiasi altro fumetto abbia fatto e, senza nulla togliere agli altri, è quello che rispecchia di più quello che sono oggi e il mio rapporto di amore-odio con la mia terra. è la storia di una famiglia che si riunisce alla morte della madre e con una struttura narrativa che alterna flashback e rimandi temporali (ognuno dei figli viene presentato nel momento in cui scopre che la madre è morta) ripercorro la storia della famiglia.
tu sei un po' un giramondo, come mai, tra tutte le città in cui hai vissuto, hai deciso di ambientare questa storia proprio a palermo?
- palermo è la città nella quale sono cresciuto e nella quale sono nati i miei affetti e la mia personalità. palermo è una mamma e io sono un figlio adolescente, che si ribella ai limiti imposti dal genitore e ha bisogno di allontanarvisi e di affermare la propria individualità. ma la mamma è sempre la mamma e, per quanto io possa urlarle contro e criticarla, non potrò mai smettere di volerle bene. nonostante spesso mi deluda e mi faccia incazzare...
dicevo sopra che sei un giramondo: in effetti, per chi non lo sapesse, da parecchi mesi ormai vivi in america. com'è fare e leggere fumetti lì?
- l'industria americana del fumetto è ovviamente molto più grande di quella italiana. qui i fumetti seriali escono in albetti mensili da una trentina di pagine e ogni mercoledì vado in fumetteria a comprare le nuove uscite. il graphic novel ha meno spazio rispetto che da noi, o almeno è questo il mio sentore. sono stato anche a qualche comic-con e mi sono reso conto di come qui sia tutto più "commerciale": qui non chiederesti mai un disegno ad un autore, che so, di batman, senza dar per scontato che dovrai pagare per quel disegno. è una cosa che in italia si da' per scontata, compri il libro e ti aspetti un disegno con dedica (e io sono felice di farli), ma trovo molto rispettoso della professionalità questo modo americano, per quanto a volte sembri fin troppo un supermercato: sketch mezzobusto $50, figura intera $100, colori $200 e così via...
tra blog e facebook negli ultimi tempi ho avuto modo di notare qualche disegno di nuovi personaggi, sketch eccetera... stai lavorando già a qualcosa di nuovo?
- ho un sacco di idee. mi piacerebbe lavorare nell'industria americana e ogni tanto mi cimento in qualche illustrazione o fan-comic per mettermi alla prova e ampliare il portfolio. ho anche già iniziato a buttare giù la sceneggiatura per un futuro graphic novel, ma prima forse mi cimenterò in un progetto più breve. insomma, è uno di quei momenti nei quali vorrei fare un sacco di cose. sto anche disegnando il fumetto settimanale per i fascicoli della seria "dr. steve hunters - jurassic world" ma ovviamente non si tratta di un progetto mio.
sopratutto ho notato un po' di roba supereroistica che mi è piaciuta parecchio, nonostante io non sia una fan accanita di marvel e compagnia, le tue storie mi sono piaciute, proprio perché hanno un tocco completamente diverso dai soliti fumetti di supereroi. pensi mai di disegnare per qualche testata del genere, sopratutto adesso che ti ritrovi nella patria dei supereroi?
- come ti dicevo, mi piacerebbe un sacco! ma il mercato americano mi sembra ben più competitivo del nostro e non so quanto sia facile arrivarci. i supereroi sono cambiati, gli editori si sono resi conto che bisognava portare una ventata di novità e sempre più spesso le novità le stanno portando le donne, sia nella narrazione che negli stili grafici, sempre più contaminati da manga e scuola eruopea.
nonostante tu sia un autore completo, disegni, scrivi e colori le tue storie, mi citeresti almeno tre autori, italiani o stranieri, con i quali ti piacerebbe creare un fumetto a quattro mani?
- con giulia adragna, autrice di "miss hall", ho fatto il progetto per un fumetto originale ambientato qui a cincinanti e stiamo provando a proporlo. giulia è un'autrice completa (e bravissima) anche lei ma in questo caso ha curato le colorazioni, dando ai miei disegni maggior vitalità. per il resto, è una domanda difficile perché ci sono mille autori che ammiro... se dovessi scegliere tra quelli che conosco personalmente, forse sarebbero flavia biondi, mabel morri e eleonora antonioni.
negli ultimi anni in italia c'è stato il boom dei graphic novel, il fumetto è stato in qualche modo rivalutato, alcuni autori sono conosciuti anche da chi non legge fumetti. adesso in libreria la sezione fumetti non è più accanto a quella di libri per bambini e si potrebbe dire che finalmente la situazione per chi legge e per chi fa fumetti sia un po' più rosea di qualche anno fa.
tu, da disegnatore e da lettore, come vedi questo cambiamento?
- il cambiamento è sicuramente positivo. faccio parte della generazione che trovava i fumetti in edicola accanto ai giornalini porno, quindi vederli in libreria, spesso con delle belle edizioni, leggerne le recensioni su riviste e siti di cultura generale non può che farmi ben sperare. vorrei però che non ci sia più bisogno di usare termini come "graphic novel". per me "romanzo a fumetti" resta l'espressione migliore, perché non mi vergogno mica di dire che leggo fumetti.
ultimissima domanda: tra poco, dicevamo, esce il tuo nuovo graphic novel, basilicò. tornerai in italia per presentarlo, parteciperai a qualche fiera... insomma, cosa possiamo fare per incontrarti e per avere un autografo? (eheh...)
- tornerò in italia definitivamente a fine primavera, quindi presenterò sicuramente basilicò in giro. non ho ancora delle date, ma tenete d'occhio il mio blog giuliomacaione.blogspot.it per rimanere aggiornati.
grazie mille per il tempo che mi hai dedicato! ♥ ti rinnovo ancora una volta i miei complimenti per il tuo lavoro e un mega imboccallupo per tutto!
- grazie a te! ce ne fossero di più di blog come il tuo! :) crepi il lupo e a prestissimo.

tutte le immagini sono state gentilmente concesse da giuliomacaione.tumblr.com

4 commenti:

  1. Complimenti per l'intervista, molto interessante :) leggo davvero pochissimi autori italiani per il momento (ma conto di leggerne di più quando sarò milionaria lol) e macaione è stato uno dei primi che ho conosciuto, tramite ophelia. Mi piace come narratore e disegnatore, quindi spero di poterlo recuperare al più presto :) le storie ambientate a palermo in genere non mi ispirano granchè (so che è paradossale^^"), ma nel suo caso voglio fare un'eccezione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tra gli autori italiani ci sono un sacco di disegnatori (e scrittori!) bravissimi! per quel pochissimo che ho visto di basilicò te lo consiglio assolutamente! ♥

      Elimina
    2. Sì infatti mi segno molti dei titoli che consigliate tu, yue e orlando in particolare perchè un giorno conto di poterli recuperare *_*

      Elimina
    3. yeah! allora poi mi dirai che te ne pare ^^

      Elimina