non vi ho raccontato dell'esperienza al salone del libro di torino, e sinceramente non penso che lo farò, per il semplice fatto che ho veramente poco da dire sul salone - esperienza che non rifarei oltretutto - perché ci sono stata pochissimo ed ero praticamente senza soldi, per cui ho solo comprato il porto proibito (recensione a breve!) e bellezza, di hubert e kerascoët, che - scusate il gioco di parole - è davvero un libro di una bellezza incredibile. (per il resto il soggiorno a torino è stato meraviglioso! ma davvero non ve l'avevo detto?)
l'edizione bao è come al solito una roba che fa il botto. la costina è illustrata e la copertina è opaca con dettagli lucidi in vernice, il volume raccoglie tutti e tre i capitoli usciti in francia, quindi è bello corposo, e il prezzo è praticamente ridicolo.
già dall'immagine di copertina - una donna bellissima e seminuda osservata da un gruppo di uomini dallo sguardo che oscilla tra incredulità e desiderio - possiamo farci un'idea di quella che sarà la tematica del libro, ma procediamo con ordine.
la protagonista è la giovane baccalà, una ragazza brutta e povera che lavora come sguattera con la madre alle dipendenze di una signora che la odia e la maltratta, anche se a dire il vero, tutti nel paese la soverchiano di angherie e cattiverie per il suo aspetto e per l'odore che ha addosso, che appunto la fa puzzare come un baccalà.
disperata per le vessazioni che è costretta a subire, baccalà, mandata nel bosco a raccogliere la legna, per caso libera una fata, mab, che in cambio del suo gesto le promette di realizzare un suo desiderio. ovviamente, baccalà chiede di diventare bella, sperando che così qualcuno potrà finalmente volerle un po' di bene, o almeno non torturarla più.
disperata per le vessazioni che è costretta a subire, baccalà, mandata nel bosco a raccogliere la legna, per caso libera una fata, mab, che in cambio del suo gesto le promette di realizzare un suo desiderio. ovviamente, baccalà chiede di diventare bella, sperando che così qualcuno potrà finalmente volerle un po' di bene, o almeno non torturarla più.
ma - e qui comincia fin da subito tutt'una serie di eventi che discostano bellezza dalle fiabe classiche a cui siamo abituati per un verso, e che lo avvicinano a quelle più antiche per un altro, e di cui vorrei parlare meglio poi - neppure una fata può cambiare l'aspetto di una persona, sopratutto se questa è una serva che non merita un dono dovuto solo alle principesse e alle donne nobili per nascita, ma può cambiare la percezione che la gente ha di lei, così da questo momento baccalà verrà vista da chiunque come la donna più bella e affascinante del mondo, ma davanti allo specchio, lei si vedrà brutta come sempre.
ora, se il suo vecchio aspetto di racchia era la causa dei maltrattamenti che subiva ogni momento, adesso, quello che sperava potesse portarla ad essere benvoluta da tutti, è diventato il suo nuovo problema: baccalà è troppo bella, così tanto bella che nessun uomo vedendola non la desideri follemente e che ogni donna sia incredibilmente gelosa davanti a lei. se adesso nessuno la prende più in giro per il suo aspetto, molti non riescono neanche a cercare di non saltarle addosso.
baccalà, che adesso si chiama bellezza, grazie all'aspetto che ha agli occhi degli altri, ci mette poco a passare dal ruolo di serva a quello di regina, sfruttando l'amore degli uomini che incontra, salendo pian piano una vera e propria scala sociale.
gli uomini ai quali si legherà commetteranno ogni genere di follia per lei: dalle più banali guerre per conquistarla, alle vessazioni imposte al popolo per soddisfare i suoi capricci, fino al trasformarsi definitivamente in esseri incapaci di tener freno alle loro pulsioni più istintive.
gli uomini ai quali si legherà commetteranno ogni genere di follia per lei: dalle più banali guerre per conquistarla, alle vessazioni imposte al popolo per soddisfare i suoi capricci, fino al trasformarsi definitivamente in esseri incapaci di tener freno alle loro pulsioni più istintive.
accennavo prima alla differenza tra bellezza e le favole classiche. nonostante l'ambientazione tipica da favola, con principi e principessa, fate, castelli e tutto il resto, qui fin da subito si respira un'atmosfera che non esiterei a definire crudele (e che un po' riporta alle favole dei fratelli grimm per dirne una): dalle parole della fata mab, che spiega a baccalà che certi doni non sono per tutti ma che vengono elargiti solo a poche e selezionate persone, fino allo stravolgimento di quei personaggi-topici che di storia in storia avevano fino ad ora mantenute intatte le loro caratteristiche: il principe cavalleresco senza macchia e senza paura, devoto servitore della sua bella, qui arriva a trasformarsi in un essere violento, barbaro, indegno del ruolo di guida del popolo, incapace di tenere a freno i suoi impulsi fino a diventare uno stupratore e un assassino.
e anche baccalà/bellezza non è certo una principessa aurora che canta con gli uccellini nel bosco. incapace di godere del suo nuovo aspetto, approfitta del suo nuovo status per sedurre e far soffrire, per ottenere grazie al suo aspetto non solo la vendetta verso chi la maltrattava, ma ogni possibile beneficio come la più crudele delle regine cattive, cieca davanti alle sofferenze del suo popolo e insensibile nei confronti di chi viene affascinato dalla sua immagine, soddisfatta del sapersi capace di conquistare con uno sguardo chi prima non avrebbe esitato un attimo a schiacciarla come un insetto.
eppure, in un susseguirsi di eventi tragici e violenti, anche per bellezza stessa, pian piano la nostra protagonista riesce ad acquisire un minimo di consapevolezza e di capacità di gestire il suo potere.
nonostante le numerose scene di guerre, uccisioni, morte, violenza, stupro eccetera, bellezza risulta visivamente leggero e leggibile anche da un pubblico abbastanza giovane. plausibilmente perché, vista la sua prima pubblicazione su spirou (una rivista di fumetti francese dedicata a un pubblico molto giovane) gli autori hanno preferito lasciar intendere ai lettori più adulti cosa stava succedendo, senza rendere certe scene troppo crude per i lettori più piccoli (o a quelli più ingenui).
il tema principale della storia, poi, da un lato è quello della crescita interiore di baccalà/bellezza, dall'altro quello della miseria umana: davanti a una creatura bellissima, gli uomini non rimangono incantati e/o in riverente adorazione, ma si trasformano in forsennati spinti solo dalla lussuria e dalla brama di possesso. la fata mab non ha reso baccalà un angelo che ispira protezione e ammirazione, ma qualcosa di più simile a una tentatrice quasi diabolica a cui non si può resistere: il corpo della donna è visto come cosa a parte da lei, come oggetto erotizzante, come cosa da usare, da possedere, da nascondere alla vista dei rivali, sul quale accampare diritti.
la donna è cosa su cui gli altri decidono.
forse non è il luogo adatto per queste discussioni, ma dietro le esasperazioni della vicenda di baccalà - le guerre, gli stupri, la follia, le uccisioni - c'è molto di quello che è la nostra quotidianità, la nostra realtà non cambia poi così tanto.
ad esempio le altre donne invece di punire i mariti e compagni per il loro comportamento indecente e animalesco, si buttano con ottusa gelosia su di lei, colpevole di essere troppo bella, un'esatta metafora della frustrante, maschilista, insensata mancanza di un sentimento aggregativo tra le donne, che si va perdendo sempre di più, nella corsa verso l'essere esteriormente migliore piuttosto che interiormente ricca e comprensiva.
necessaria come mai prima d'adesso, sopratutto alla luce degli avvenimenti di firenze di qualche tempo fa a proposito di una sentenza che accusava la vittima di uno stupro e non gli stupratori (tutti bravi ragazzi, d'altro canto chi è che non decide, il sabato sera quando c'è poco di interessante al cinema, insieme ad altri amici, di accoppiarsi tutti insieme con una sola ragazza per giunta ubriaca? tanto a lei piace, tanto lei provoca, tanto lei ha la gonna corta, tanto lei ha una vita sessuale - non specifichiamo oltre, avere una vita sessuale non da fidanzata/moglie in questo paese vuol dire necessariamente essere disponibile per chiunque - per cui le va bene. perdonate lo sfogo, ma questa storia mi ha messo una rabbia incredibile dentro), una riflessione sulla questione della bellezza femminile e di quanto facilmente si sia portati a giustificare i comportamenti brutali, criminali e violenti e a colpevolizzare le vittime, e quanto questi giudizi vergognosi vengano - paradossalmente, ma è quello di cui parlavo poche righe sopra - anche da altre donne, dalle quali invece ci si aspetterebbe comprensione e capacità di immedesimazione.
e un'altra, profonda e difficilissima riflessione, dovrebbe essere fatta sul percorso psicologico/spirituale di bellezza alla fine della storia (ci arriviamo tra poco), che dovrebbe essere il percorso di ogni donna (e più in generale di ogni persona) necessario a prendere coscienza di sé stessa.
bellezza, da questo punto di vista, è una storia che un po' fa male, e che al contempo ha, per chi sa leggere oltre, un messaggio profondo, un insegnamento che è il vero collegamento con le favole antiche.
tutte le sofferenze di una ragazza derivano dal suo aspetto esteriore: prima troppo brutta, poi troppo bella, in ogni caso oggetto di tutta la meschinità e la cattiveria degli altri, di chi non ha neanche voglia di provare a guardare oltre la fisicità di una persona. questa ragazza non ha neppure un briciolo d'amor proprio, passa il tempo a compiangersi e desidera essere diversa, senza far nulla per diventarlo. il suo atteggiamento la rende ancora più misera di quanto non faccia il suo aspetto.
vittima del suo destino, senza nessuno che la guidi o la consigli, per poter stravolgere la sua situazione bellezza dovrà finalmente prendere coscienza di sé stessa, delle sue capacità, di tutta la crudeltà che ha dovuto subire. e dovrà anche capire cosa effettivamente vuole ottenere, quale è la strada giusta da percorrere per diventare la donna che sogna di essere.
è solo alla fine, dopo una lunghissima strada fatta di dolore e sangue e umiliazioni, però che arriva la catarsi: dopo averla vista terrorizzata e passiva davanti all'ultimo della lista dei suoi amanti, il più violento e animalesco, dopo averla vista come una ragazzetta sciocca, capricciosa e irresponsabile, bellezza - adesso madre e quindi responsabile anche di sua figlia oltre che di sé stessa - cambia espressione, diventa forte e intoccabile, quasi sacra, forse perché per la prima volta riesce a sentirsi potente e pretende rispetto non per via del suo stato sociale, della sua ricchezza o del suo aspetto stesso - che dichiara adesso di usare come arma, che è diventato un mezzo e non più il fine - ma per il suo essere una persona e non più un oggetto da possedere.
diventa pian piano una donna saggia, aiutata e consigliata dalla figlia, cosciente di sé stessa e potente, e solo alla fine, può davvero essere una regina, amata e rispettata, come desiderava da principio.
in conclusione? un capolavoro, sia a livello visivo (i disegni sono bellissimi e la scelta di pubblicare la versione in bicromia - oro e nero - su carta avoriata fa il resto), sia come storia in sé, e come messaggio oltre la narrazione.
e anche baccalà/bellezza non è certo una principessa aurora che canta con gli uccellini nel bosco. incapace di godere del suo nuovo aspetto, approfitta del suo nuovo status per sedurre e far soffrire, per ottenere grazie al suo aspetto non solo la vendetta verso chi la maltrattava, ma ogni possibile beneficio come la più crudele delle regine cattive, cieca davanti alle sofferenze del suo popolo e insensibile nei confronti di chi viene affascinato dalla sua immagine, soddisfatta del sapersi capace di conquistare con uno sguardo chi prima non avrebbe esitato un attimo a schiacciarla come un insetto.
eppure, in un susseguirsi di eventi tragici e violenti, anche per bellezza stessa, pian piano la nostra protagonista riesce ad acquisire un minimo di consapevolezza e di capacità di gestire il suo potere.
nonostante le numerose scene di guerre, uccisioni, morte, violenza, stupro eccetera, bellezza risulta visivamente leggero e leggibile anche da un pubblico abbastanza giovane. plausibilmente perché, vista la sua prima pubblicazione su spirou (una rivista di fumetti francese dedicata a un pubblico molto giovane) gli autori hanno preferito lasciar intendere ai lettori più adulti cosa stava succedendo, senza rendere certe scene troppo crude per i lettori più piccoli (o a quelli più ingenui).
il tema principale della storia, poi, da un lato è quello della crescita interiore di baccalà/bellezza, dall'altro quello della miseria umana: davanti a una creatura bellissima, gli uomini non rimangono incantati e/o in riverente adorazione, ma si trasformano in forsennati spinti solo dalla lussuria e dalla brama di possesso. la fata mab non ha reso baccalà un angelo che ispira protezione e ammirazione, ma qualcosa di più simile a una tentatrice quasi diabolica a cui non si può resistere: il corpo della donna è visto come cosa a parte da lei, come oggetto erotizzante, come cosa da usare, da possedere, da nascondere alla vista dei rivali, sul quale accampare diritti.
la donna è cosa su cui gli altri decidono.
forse non è il luogo adatto per queste discussioni, ma dietro le esasperazioni della vicenda di baccalà - le guerre, gli stupri, la follia, le uccisioni - c'è molto di quello che è la nostra quotidianità, la nostra realtà non cambia poi così tanto.
ad esempio le altre donne invece di punire i mariti e compagni per il loro comportamento indecente e animalesco, si buttano con ottusa gelosia su di lei, colpevole di essere troppo bella, un'esatta metafora della frustrante, maschilista, insensata mancanza di un sentimento aggregativo tra le donne, che si va perdendo sempre di più, nella corsa verso l'essere esteriormente migliore piuttosto che interiormente ricca e comprensiva.
necessaria come mai prima d'adesso, sopratutto alla luce degli avvenimenti di firenze di qualche tempo fa a proposito di una sentenza che accusava la vittima di uno stupro e non gli stupratori (tutti bravi ragazzi, d'altro canto chi è che non decide, il sabato sera quando c'è poco di interessante al cinema, insieme ad altri amici, di accoppiarsi tutti insieme con una sola ragazza per giunta ubriaca? tanto a lei piace, tanto lei provoca, tanto lei ha la gonna corta, tanto lei ha una vita sessuale - non specifichiamo oltre, avere una vita sessuale non da fidanzata/moglie in questo paese vuol dire necessariamente essere disponibile per chiunque - per cui le va bene. perdonate lo sfogo, ma questa storia mi ha messo una rabbia incredibile dentro), una riflessione sulla questione della bellezza femminile e di quanto facilmente si sia portati a giustificare i comportamenti brutali, criminali e violenti e a colpevolizzare le vittime, e quanto questi giudizi vergognosi vengano - paradossalmente, ma è quello di cui parlavo poche righe sopra - anche da altre donne, dalle quali invece ci si aspetterebbe comprensione e capacità di immedesimazione.
e un'altra, profonda e difficilissima riflessione, dovrebbe essere fatta sul percorso psicologico/spirituale di bellezza alla fine della storia (ci arriviamo tra poco), che dovrebbe essere il percorso di ogni donna (e più in generale di ogni persona) necessario a prendere coscienza di sé stessa.
bellezza, da questo punto di vista, è una storia che un po' fa male, e che al contempo ha, per chi sa leggere oltre, un messaggio profondo, un insegnamento che è il vero collegamento con le favole antiche.
tutte le sofferenze di una ragazza derivano dal suo aspetto esteriore: prima troppo brutta, poi troppo bella, in ogni caso oggetto di tutta la meschinità e la cattiveria degli altri, di chi non ha neanche voglia di provare a guardare oltre la fisicità di una persona. questa ragazza non ha neppure un briciolo d'amor proprio, passa il tempo a compiangersi e desidera essere diversa, senza far nulla per diventarlo. il suo atteggiamento la rende ancora più misera di quanto non faccia il suo aspetto.
vittima del suo destino, senza nessuno che la guidi o la consigli, per poter stravolgere la sua situazione bellezza dovrà finalmente prendere coscienza di sé stessa, delle sue capacità, di tutta la crudeltà che ha dovuto subire. e dovrà anche capire cosa effettivamente vuole ottenere, quale è la strada giusta da percorrere per diventare la donna che sogna di essere.
è solo alla fine, dopo una lunghissima strada fatta di dolore e sangue e umiliazioni, però che arriva la catarsi: dopo averla vista terrorizzata e passiva davanti all'ultimo della lista dei suoi amanti, il più violento e animalesco, dopo averla vista come una ragazzetta sciocca, capricciosa e irresponsabile, bellezza - adesso madre e quindi responsabile anche di sua figlia oltre che di sé stessa - cambia espressione, diventa forte e intoccabile, quasi sacra, forse perché per la prima volta riesce a sentirsi potente e pretende rispetto non per via del suo stato sociale, della sua ricchezza o del suo aspetto stesso - che dichiara adesso di usare come arma, che è diventato un mezzo e non più il fine - ma per il suo essere una persona e non più un oggetto da possedere.
diventa pian piano una donna saggia, aiutata e consigliata dalla figlia, cosciente di sé stessa e potente, e solo alla fine, può davvero essere una regina, amata e rispettata, come desiderava da principio.
in conclusione? un capolavoro, sia a livello visivo (i disegni sono bellissimi e la scelta di pubblicare la versione in bicromia - oro e nero - su carta avoriata fa il resto), sia come storia in sé, e come messaggio oltre la narrazione.
Avevo già letto qualcosa in giro riguardo a Bellezza e adesso sono ancora più curiosa di leggerlo. Questo era chiaramente uno dei post di cui parlavi, e mi rispecchio pienamente nelle rue riflessioni, che sono di fatto cose che si possono osservare ogni giorno.
RispondiEliminaIo sono fortunata perché ho a che fare con pochi degli individui di cui si parla, ma di fatto esistono e si meriterebbero solo tanti calci nel didietro. Se le persone s'impegnassero di più a parlare di tutte quelle situazioni semplicemente inaccettabili che vediamo accadere ogni giorno invece di sovranalizzare qualsiasi cosa nella fiction per trovarci i messaggi che preferiscono nel loro stato mentale, sarebbe una gran bella cosa e soprattutto sarebbe molto utile. Il discorso sui rapporti tra ragazze è talmente lungo che non sto neanche a cominciarlo, comunque mi limito a dire che fortunatamente per tante tizie come quelle di cui parli, ce ne sono molto altre diverse. Sarebbe bello riuscire a far capire al genere femminile tutto che vivere in costante competizione l'una con le altre è stupido e senza senso.
La storia di Bellezza come ho detto sono sinceramente curiosa di leggerla, e i disegni mi attirano molto. Piena fiducia nell'edizione Bao, posso immaginare che meraviglia sia.
direi che le persone in grado di ragionare con un cervello vero e non con una massa putrefatta di carne, luoghi comuni e ignoranza, dovrebbero impegnarsi a parlare delle situazioni inaccettabili eccetera.
Eliminapurtroppo, come giustamente diceva eco, dall'epoca di fb in poi, la possibilità di sparare merda su tutto ormai ce l'hanno, per una questione di proporzioni matematiche, sopratutto gli idioti le cui opinioni sono spesso peggio della cacca di cane.
sulla questione rapporti tra ragazze, siamo dello stesso parere ^^
recupera questo libro perché ti piacerà tantissimo!!!
Bellissima recensione.. io lo leggerò a breve.. e uno degli obbiettivi delle mie "ferie" casalinghe.. ^^
RispondiEliminagrazie mille ^^
Eliminabuona lettura allora e buone ferie! sono sicura che ti piacerà tantissimo! ^^/
Sembra proprio bello, sisì **
RispondiEliminaPeccato costi un pochetto... ma posso sempre farmelo regalare **
In ogni caso, vorrei soffermarmi un attimo sulla questione del maschilismo. Sono tremendamente d'accordo con te clacca!
E' veramente disgustoso per le donne essere trattate come pura merce e/o come veri e propri demoni da parte sia di bestie schifose, bavose, incapaci di tenere il loro pene nei pantaloni, sia da altre donne talmente invidiose, bigotte e insicure da sentirsi addirittura minacciate da chi vive liberamente la propria sessualità, non si cura del parere altrui e vive la propria vita senza paranoie. Per questo tipo di persone sembra quasi che il genere femminile esista unicamente per compiacere il maschio ò.ò ribrezzo, ribrezzo come se piovesse!!
ti dico solo che tra poco iniziano gli sconti bao (tra un paio di giorni ci sarà un post in merito!) quindi avrai modo di recuperarlo ^^
Eliminasulla questione maschilismo... è assurdo. vero è che grazie al cielo non c'è solo sta gente, ma la linea di pensiero è quella. pensavo alla questione insulti: se devi insultare un uomo gli dai del cretino, del l'idiota, stronzo... oppure cornuto (e ti riferisci a sua moglie) o figlio di p*ttana (e te la prendi con la madre). le donne invece si beccano sempre epiteti come troia e altre variazioni sul tema. insomma, qualsiasi sbaglio fai, sia pure un sorpasso in macchina azzardato, è normale riferirsi alla sessualità femminile in modo spregiativo. anche quando si parla di uomini, prendendo a tiro il lato femminile della famiglia. è una mentalità così radicata che non ci si fa nemmeno caso ormai... è una cosa così deprimente!
Grazie della segnalazione, ho appena scaricato il sample gratuito sul mio android, e credo lo comprerò.
RispondiEliminaPoi, se non ti secca, vorrei lasciarti il mio parere.
certo che non mi secca! anzi! fammi sapere, sono curiosa di sapere se ti ho dato un buon consiglio! ^^
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